Continuano gli appuntamenti della V edizione di Paesaggi del Corpo: il 18 e il 19 maggio al Teatro Artemisio Gian Maria Volonté di Velletri in scena Kinesis CDC, BTT – Balletto Teatro di Torino, DANCEHAUSpiù e Camilla Perugini/Antonio Taurino; mentre dal 24 al 26 la Compagnia Atacama e Motus si alternano sul palco del Teatro Civico di Rocca di Papa; e Noemi Piva, Nicholas Baffon/Camilla Perugini ed Ersilia Danza all’Artemisio di Velletri.
Il 18 maggio alle ore 21:00, si aprono le danze con Trumpet, una delle ultime produzioni di Kinesis CDC, compagnia pluripremiata diretta da Angelo Egarese. Tema inequivocabile della performance è la guerra, protagoniste tre donne soldato alle prese con un’operazione militare, in cui si consuma il dramma che non abbandonerà più la mente di chi si è trovato a impugnare le armi in battaglia e nel pericolo ha visto prevalere le proprie debolezze.
A seguire Sista, il lavoro della storica formazione BTT – Balletto Teatro di Torino, che indaga le relazioni umane, puntando lo sguardo sulla complicità tra due interpreti eccellenti, una delle quali, Marta Ciappina, vincitrice del Premio Ubu come Migliore attrice/performer nel 2023. La coreografa Simona Bertozzi crea un duetto che ricompone la tramatura invisibile di un legame sentimentale, dando forma a dei quadri danzati. Sul proscenio si alternano fraseggi condivisi e azioni solitarie, emergono due presenze diverse, ma entrambe inclinate verso la necessità di ritrovarsi.
La giornata del 19 maggio comincerà alle 18:30 con la compagine milanese di DANCEHAUSpiù sul palco con Bromantica, con le coreografie di Matteo Bittante. In un’epoca segnata da caos e discordia, la rappresentazione esplora valori antitetici quali la bellezza, la pace e l’armonia. Mediante una narrazione potente e commovente, fluidità corporea individuale e movimenti sincronizzati si dipanano oltre le barriere di confini, etnie e genere. La serata termina con Benvenut* di Camilla Perugini – Antonio Taurino, una co-produzione Gruppo e-Motion e Compagnia Atacama. I due giovani interpreti affrontano un excursus sugli stereotipi tra uomini e donne. Partendo dal presupposto che in ogni individuo convivano un’energia ‘maschile’ e una ‘femminile’, viene sottolineato come fin dall’infanzia sia imposto un modello comportamentale unilaterale, mirato a far emergere solamente il lato maschile o quello femminile.