Come già evidente nel 2022 dopo diverse mostre a Roma, Milano, Napoli, Torino e Salerno, l’artista monacense Alexandra Kordas e le sue opere sono attualmente molto richieste in Italia, dalla Lombardia al Mezzogiorno i galleristi hanno puntato sulle opere della straordinaria artista autodidatta.
Dopo il successo della mostra di gennaio presso Arte Borgo Gallery, dall’11 al 22 marzo è in programma un’altra mostra personale nella capitale italiana presso la Galleria Il Collezionista: “Without Words”.
Attirare l’attenzione del pubblico sui talenti dell’arte contemporanea e suscitarne l’entusiasmo è da 25 anni l’obiettivo dell’associazione “Il Collezionista”. Questa lunga esperienza ha portato a un’eccellente reputazione e al riconoscimento internazionale di artisti affermati e nuovi talenti, la galleria quindi funge da importante anello di congiunzione all’interno della scena artistica contemporanea romana.
Nella mostra personale Alexandra Kordas si concentrerà sulla complessità e sulla diversità delle sue opere. Per l’artista, il messaggio “Odio la guerra” è chiaramente in primo piano: al centro di questo lavoro ci sono il ciclo in sei parti “I sei passi della guerra” e le opere “Inferno” e “Odio della guerra”.
In queste opere d’arte Alexandra Kordas affronta in modo impressionante il tema del conflitto armato ed espone senza sosta gli strati più profondi della sofferenza da essa causata. Nel farlo, rimane fedele alla sua linea: sempre provocatoria, riflessiva, spirituale e profonda.
Tra paradiso e inferno, vita e morte, gioia e dolore: le opere d’arte di Alexandra Kordas affrontano il conflitto tra redenzione e dannazione. Il suo leitmotiv, la croce di Cristo, imprime potenti impulsi nelle sue opere come simbolo del dibattito.
“La mia arte viene dal profondo dell’anima e non ha bisogno di essere costruita” commenta Alexandra Kordas, che ha creato il suo primo lavoro nel 2018 e da allora non ha più posato il pennello. L’innesco di questa spinta creativa è stata la malattia di suo figlio due anni e mezzo fa, che l’ha tenuta a casa per settimane. Sola e frustrata, improvvisamente sentì un profondo desiderio di diventare un’artista, ha così ascoltato la sua voce interiore e iniziato. Da quel momento non ha mai smesso di dipingere, realizzando dipinti, sculture e installazioni in svariati modi, forme e materiali differenti.
L’ispirazione per le sue opere proviene direttamente dalla sua anima. Gli attuali punti caldi sociali e politici nel nostro mondo svolgono un ruolo importante, così come le influenze spirituali, emotive e intellettuali.
I temi delle sue opere d’arte si muovono tra paradiso e inferno, vita e morte, gioia e dolore in una dicotomia di poli. Il simbolo della croce scorre come una calligrafia attraverso le sue opere contemporanee, in parte provocatorie. L’artista non attribuisce alcun significato teologico alla croce, anzi rappresenta per lei un simbolo di vergogna, come nei primi periodi del cristianesimo. L’arte offre ad Alexandra Kordas l’opportunità di aprirsi in modi creativi che prima riteneva impossibili, è la forma di espressione che le permette di rivelare ed elaborare senza filtri i suoi sentimenti e le profonde ferite emotive della sua infanzia.