Ad Albano Laziale, ove vive e lavora, ma – possiamo affermarlo con certezza – in tutti i Castelli Romani, chi non conosce Aldo Onorati? Narratore e poeta, dantista, saggista, appassionato divulgatore dei valori antropologici della sua amata terra – in particolare la civiltà contadina e i dialetti locali in via di estinzione – oltre che difensore dei suoi aspetti naturali e paesaggistici, con una vasta produzione di articoli e saggi e una incessante attività di conferenziere e animatore culturale. I suoi libri sono letti in tutto il mondo, tradotti in oltre venti lingue. È «considerato un Maestro, cioè un “classico”» – come ben lo definisce il giornalista Maurizio Bocci nella postfazione al libro.
Il suo nuovo lavoro editoriale, Il passato nello zaino, stampato a settembre scorso per i tipi di Controluce, verrà presentato in anteprima in biblioteca a Genzano giovedì 6 novembre prossimo alle 18:00.
Nel libro lo scrittore «compie un atto prezioso e al tempo stesso necessario (…): consegna alla memoria collettiva non soltanto episodi della propria infanzia, ma un intero universo culturale, emotivo e umano che rischia ogni giorno di perdersi sotto la pressione del presente. Lo fa con la naturalezza di chi ha vissuto intensamente e con l’urgenza di chi sa che certi racconti devono essere affidati alle parole prima che svaniscano (…) è significativo che in un’epoca dominata da immagini, schermi e connessioni digitali, siano proprio i più giovani a chiedere storie raccontate a voce, possibilmente alla luce di un volto amato. è come se, nel pieno del rumore contemporaneo, ci fosse ancora spazio (e forse un desiderio sommerso) di silenzio, di ascolto, di intimità narrativa» (dalla Prefazione di Giacomo Tortorici, Direttore del SCR).
Riportiamo qui solo due piccoli stralci dal libro, che rendono però bene l’idea di quali tesori contenga.
Una puntuale e lucidissima osservazione di Onorati riguarda il privilegio di visione “storica” detenuto da chi, come lui (classe 1939), ha vissuto in poco più di ottant’anni un salto epocale più che millenario, da una civiltà ancora “medievale”, a quella digitale:
«L’uomo è diventato sordo, e muto come un pesce. Ma soprattutto i canti delle vendemmie, per le campagne solatie e silenziose, d’un silenzio ormai introvabile ovunque, né io né altri li possono più ritrovare. Non erano canzoni qualsiasi, ma un oratorio sacro (…). Era un’evocazione sacerdotale, con le sue regole, tramandate oralmente da genitore a figlio. E per questo scomparse nel nulla, se si toglie il ricordo sbiadito di chi ha vissuto l’estremo velocissimo passaggio dalla civiltà contadina a quella telematica, cioè dalla preistoria al futuro» (p. 27).
Ancora, una sua nota originale – supportata nel libro da racconti di vita vissuta – sulle credenze popolari, oggi troppo superficialmente sottovalutate:
«Orbene, si crede o si ride su tante cose, ma, nonostante la ragione abbia demolito molte superstizioni, talvolta certi segni premonitori, alcune idee sotterrnee che io stesso cancello con forza e autoconvinzione (…) si rivelano infallibili e riportano la nostra superbia illuministica e positivistica a quel mondo di ombre e di fantasmi che nessuna scienza e nessuna irrisione potrà mai cancellare e negare del tutto (…). Le parole destino, caso, fortuna, volontà, si mescolano fra loro per dare una spiegazione logica a ciò che logico non è, a ciò che sfugge alla ragione e al calcolo» (pp. 73-74).
Concludiamo con le parole del Direttore delle biblioteche dei Castelli Romani, Giacomo Tortorici, che modererà l’incontro in dialogo con lo scrittore: «È un grande onore per noi, come ente – Sistema Castelli Romani – e come biblioteca di Genzano, ospitare la prima presentazione assoluta del nuovo libro di Aldo Onorati, del quale ho avuto il piacere, su sua richiesta, di scrivere la prefazione. Aldo è uno “spacciatore seriale” di cultura, letteraria e antropologica; le biblioteche sono da sempre nel suo cuore, le frequenta e le vive da lettore e da animatore culturale – non possiamo non ricordare il “Circolo letterario” dedicato ogni anno a un particolare spaccato della letteratura mondiale che conduce, assieme alla bibliotecaria di Albano Francesca Ginestra, da esattamente vent’anni – e la serie, recente, di video sui dialetti locali realizzata in dialogo con Maurizio Bocci, fruibile anche sul canale Youtube delle nostre biblioteche. Quindi non potrebbe essere più felice il suo connubio con un mondo come il nostro, quello delle biblioteche, che tenta da sempre di seminare cultura, spargendo il più possibile semi di bellezza e di conoscenza. Vi aspettiamo il 6 novembre per goderne insieme!».















