Lo scrittore Aldo ONORATI, intellettuale e dantista tra i più apprezzati a livello internazionale, ha appena pubblicato per Loffredo editore un testo insolito ed affascinante. Si tratta di una riflessione sulla figura di Gesù nella società odierna, con un titolo che suggerisce la possibile evoluzione della lunga parabola cristiana:
“RIVEDREMO GESÙ NELLE CATACOMBE”.
Una provocazione?
O piuttosto una previsione?
Onorati si interroga sul senso profondo che la figura del Cristo ha incarnato per duemila anni impermeando di sé tutta la storia e la cultura occidentale, pur senza esserne accettato nel profondo. La “scomodità” del messaggio di Gesù è un fatto concreto, di cui vediamo gli effetti chiari nel mondo.
I lunghi studi svolti dal prof. Onorati sulla Divina Commedia per decenni, lo hanno sensibilizzato sul tema, portandolo ad allargare l’osservazione dal libro del Sommo Poeta al soggetto stesso che lo ha ispirato, ovvero Cristo e la sua Chiesa.
Senza veemenza ma con determinazione, l’ Autore affonda le fauci nelle mille domande sulla vera natura di Gesù, sul senso della Vita e della sua Parola “abbassando il capo di fronte al Mistero” , come ben riassume Fabio Pierangeli, prof ordinario di lettere all’ Università di Torvergata, nella bella prefazione che ha curato di questo scritto, aggiungendo valore al valore.
La riflessione di Onorati spontanea e concreta, scevra da intellettualismi ma sempre acuta e profonda come nel suo stile, è ricca di frammenti e ricordi personali, di quando, fino a qualche anno fa, si cresceva all’ombra della Parrocchia vicino casa, facendo il chierichetto la domenica e nelle processioni come tutti i ragazzini di allora.
Con nostalgia e tenerezza, ma anche con qualche critica, Onorati rilegge il Vangelo tra pratica e teoria, ricordando la vita dura nella campagna, sostenuta dalla speranza di una ricompensa nei Cieli. La sua riflessione è animata più dalla certezza del dubbio che dalla Fede, di cui, per sua stessa ammissione, Onorati non ha ricevuto il dono, pur avendolo invocato tutta la vita.
Ciononostante non si può definire ateo, in quanto ha sempre percepito in sé una forte dimensione del Sacro e una immensa ammirazione per la predicazione di Gesù, al di là dei limiti della sua Chiesa.
Cosa resta dunque, si chiede Onorati, del Cristianesimo potente che abbiamo conosciuto da bambini?
E chi era Gesù? Che ha voluto dire? Come mai nessuno lo segue, eppure se ne parla ancora dopo duemila Anni?
Oggi il cristianesimo non governa più le relazioni sociali, ne’ scandisce i ritmi di vita delle comunità, accerchiato da nuove fedi, nuove divinità e movimenti neo-spirituali che lo sopraffanno e lo spingono di nuovo nelle “catacombe” di una dimensione intima e personale, fatta per chi è animato da un vero desiderio di incontrare Cristo, come accadeva per i primi cristiani.
Forse in queste nuove “catacombe” ,riflette Onorati, si potrà davvero riscoprire il messaggio puro di Gesù, nudo e crudo, scevro dalle manipolazioni dottrinali della Chiesa, carico di quell’ amore e di quella potenza rivoluzionaria, che ne hanno fatto, al di là dell’ interrogativo sulla natura divina, l’ Uomo più famoso nella storia dell’ Umanità.