L’ha uccisa prendendola a martellate, anche se, come ha spiegato ai giudici, già dal “primo colpo non urlava più”. Ancor più assurdo, l’ha uccisa per cinquanta euro.
Anna Vastola, ottantuneenne che abitava in una villa a due passi da San Felice Circeo, vicino Latina, è morta massacrata dal trentaseienne Daniele Cestra, pregiudicato, che, interrogato dai giudici, ha confessato il delitto. Sapeva che l’anziana viveva sola, che aveva problemi di udito e, così, ha creduto si trattasse di un’operazione facile. Un furto semplice, senza rischi. Ha dunque tagliato la recinzione che cingeva il giardino e si è introdotto nella villa, ma qui qualcosa è andato storto: ha trovato l’anziana in corridoio, la quale s’è messa a urlare.
Preso dal panico, Cestra l’ha colpita, per farla tacere. Secondo il medico legale, con un martello. Per l’assassino invece s’è trattato di un bastone. Un dettaglio che ora si farà quadrare, ma, per il resto, tutto è chiarissimo nella sua drammaticità: Nannina, come la chiamavano in paese, è stata uccisa. Dicevano che nella sua villa nascondesse migliaia di euro. Ne aveva solo 50 euro. E per quelli è stata massacrata.