Capire l’Intolleranza e Gestire l’Alimentazione
Il rame è un minerale essenziale per la nostra salute. Gioca un ruolo chiave nella produzione di energia, nella formazione del tessuto connettivo, nel funzionamento del sistema nervoso e nella protezione delle cellule dai danni. Tuttavia, come per molte sostanze, il troppo stroppia.
Quando si parla di “intolleranza al rame”, si entra in un territorio complesso. Non si tratta di un’intolleranza comune come quella al lattosio o al glutine, ma spesso si fa riferimento a una condizione genetica rara e seria: il Morbo di Wilson.
In questo articolo, faremo chiarezza su cosa significa avere problemi con il rame, quali alimenti monitorare e come affrontare la situazione.
“Intolleranza al Rame”: Facciamo Chiarezza
È fondamentale distinguere tre concetti diversi che spesso vengono confusi:
- Morbo di Wilson: Questa è la condizione medica più seria legata al rame. È una malattia genetica rara in cui il corpo non riesce a smaltire correttamente il rame. Di conseguenza, questo metallo si accumula in organi vitali, principalmente nel fegato e nel cervello, causando danni epatici, neurologici e psichiatrici. Non è un’intolleranza, ma un disturbo da accumulo tossico.
- Tossicità Acuta da Rame: Si verifica ingerendo una quantità elevata di rame in breve tempo, ad esempio tramite integratori assunti in eccesso o acqua potabile contaminata (spesso da tubature vecchie). I sintomi sono gastrointestinali (nausea, vomito, diarrea).
- Allergia al Rame: È una reazione cutanea (dermatite da contatto). Si manifesta con arrossamenti e prurito quando la pelle tocca oggetti contenenti rame, come gioielli o monete. Non ha nulla a che fare con l’ingestione di cibo.
Quando le persone cercano informazioni sull'”intolleranza al rame” e la dieta, quasi sempre si riferiscono alla gestione del Morbo di Wilson.
Rame e Alimentazione: La Dieta nel Morbo di Wilson
Per chi soffre del Morbo di Wilson, la gestione dietetica è una colonna portante della terapia, accanto ai farmaci specifici (chiamati “chelanti”) che aiutano a rimuovere il rame in eccesso.
Alimenti ad Alto Contenuto di Rame (Da Evitare o Limitare Fortemente)
Questi alimenti sono considerati “bombe” di rame e andrebbero evitati da chi ha una diagnosi di Morbo di Wilson:
- Fegato e frattaglie: Sono in assoluto gli alimenti più ricchi di rame.
- Crostacei e molluschi: Cozze, ostriche, vongole, aragoste, gamberi.
- Cioccolato e cacao: Sia fondente che al latte.
- Frutta secca e semi: Noci, anacardi, nocciole, mandorle, semi di girasole, semi di sesamo.
- Legumi: Fagioli secchi, lenticchie, ceci, soia e derivati (come il tofu).
- Funghi: In particolare quelli selvatici.
- Cereali integrali: Crusca, germe di grano, pane integrale (spesso è meglio preferire i prodotti raffinati, che contengono meno rame).
- Avocado e frutta disidratata (come prugne e uvetta).
Alimenti a Basso Contenuto di Rame (Generalmente Consentiti)
Questi alimenti possono essere consumati più liberamente:
- Carni bianche: Pollo e tacchino (senza pelle).
- Pesce: La maggior parte dei pesci (evitando quelli con guscio).
- Latticini: Latte, yogurt, formaggi magri.
- Uova: Principalmente l’albume (il tuorlo ne contiene di più).
- Cereali raffinati: Riso bianco, pasta di semola, pane bianco.
- Verdura: La maggior parte delle verdure (come lattuga, cetrioli, carote, patate sbucciate).
- Frutta: La maggior parte della frutta fresca (mele, pere, agrumi).

Attenzione all’Acqua e agli Strumenti di Cottura
Non solo il cibo: altre due fonti di rame possono essere problematiche.
- L’Acqua del Rubinetto: Se si vive in una casa con vecchie tubature in rame, l’acqua (specialmente quella calda o quella rimasta ferma nei tubi per ore) può arricchirsi di questo metallo.
- Soluzione: Far scorrere l’acqua fredda per 30-60 secondi al mattino prima di berla o usarla per cucinare. Si può anche far analizzare l’acqua da un laboratorio.
- Pentole e Padelle: Evitare di cucinare (specialmente cibi acidi come il pomodoro) in pentole di rame non stagnate.
Come Affrontare il Problema: Diagnosi e Terapia
Se si sospetta un problema con il metabolismo del rame (ad esempio per sintomi epatici o neurologici inspiegabili), è assolutamente vietato il fai-da-te.
Nota Importante: Non iniziare mai una dieta a basso contenuto di rame senza una diagnosi medica. Questa dieta è molto restrittiva e, se seguita senza motivo, può portare a carenze.
Cosa fare:
- Consultare il Medico: Il primo passo è parlare con il proprio medico di base, che indirizzerà a uno specialista (gastroenterologo, epatologo o neurologo).
- La Diagnosi: La diagnosi del Morbo di Wilson è complessa e si basa su diversi esami:
- Esami del sangue: Per misurare i livelli di rame e di ceruloplasmina (la proteina che trasporta il rame).
- Esame delle urine (24 ore): Per misurare quanto rame viene espulso.
- Visita oculistica: Per cercare la presenza degli anelli di Kayser-Fleischer (depositi di rame nell’occhio).
- Test genetici e, a volte, biopsia epatica.
- La Terapia: Se il Morbo di Wilson viene confermato, la terapia è per tutta la vita e si basa su due pilastri:
- Farmaci: Terapie chelanti (per “catturare” ed espellere il rame) o sali di zinco (per bloccare l’assorbimento del rame nell’intestino).
- Dieta: Una dieta a basso contenuto di rame, fondamentale all’inizio della cura e spesso mantenuta, seppur con meno rigidità, anche in seguito.
In conclusione, l'”intolleranza al rame” è raramente un’allergia o un’intolleranza in senso stretto, ma più spesso il sintomo di una malattia da accumulo, il Morbo di Wilson. Sebbene sia una condizione seria, con una diagnosi tempestiva e una terapia (farmacologica e dietetica) corretta, le persone affette possono condurre una vita piena e in salute.
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