I puntali per tester (o multimetro) sono uno strumento indispensabile nella cassetta degli attrezzi di ogni elettricista che si rispetti. Infatti, senza di loro, lo strumento per la misurazione e il controllo dei circuiti elettrici sarebbe completamente inutilizzabile.
Sono proprio i puntali, infatti, che consentono all’operatore di misurare tensione, corrente, resistenze, temperature e segnali all’interno di qualsiasi dispositivo o circuito elettrico. Basta collegarle correttamente al multimetro, posizionarle e aspettare che i dati appaiano sul display del tester.
Esistono diversi tipi di puntali per tester tra cui possibile scegliere in base alla misurazione che ci si appresta ad eseguire. In questo articolo puoi scoprire per cosa si distinguono e a quali tipi di lavori sono più adatti.
Tre principali tipi di puntali per tester
Esistono tre principali tipi diversi di puntali tester che si distinguono per la forma e le caratteristiche dell’apice del puntale che va a toccare gli elementi del circuito per effettuare le misurazioni.
I puntali ad ago consentono all’operatore di individuare con precisione la posizione corretta per eseguire il test e possono addirittura perforare l’isolamento dei cavi per fare misurazioni senza causare danni al circuito o al dispositivo.
I puntali per tester a gancio/pinza sono in grado di agganciarsi con semplicità al circuito creando una connessione temporanea che permette all’operatore di avere le mani libere per eseguire altri lavori o maneggiare il multimetro. Questi puntali vengono usati frequentemente nella diagnostica automobilistica e in altri settori elettrici in cui il punto di connessione è inaccessibile o è essenziale avere le mani libere durante la misurazione.
Infine, i puntali per multimetro con fusibile presentano un fusibile integrato all’interno del puntale che fornisce un ulteriore livello di protezione all’individuo che si collega a un circuito ed effettua una misurazione. I puntali con fusibile vengono usati frequentemente per il test di circuiti ad alta tensione. Gli strumenti per test elettrici come i multimetri digitali sono protetti internamente da fusibili ad alta intensità e distanze di sicurezza adeguate alla categoria di installazione e alla tensione nominale di uno strumento. I puntali con fusibile presentano un ulteriore fusibile installato che aumenta il livello di sicurezza sul lavoro.
La certificazione CAT
Scegliere il tipo di puntale “migliore” significa soddisfare i requisiti e le specifiche del circuito o del dispositivo su cui questi dovranno essere usati. Non esistono puntali migliori in assoluto, ma solo i più adatti a svolgere una determinata misurazione.
Valutare i circuiti elettrici e l’applicazione prevista è un buon punto di partenza per acquistare puntali per tester. Il concetto di classificazione CAT è legato alla distanza a cui l’operatore si può trovare dalla fonte di corrente elettrica durante la misurazione. Quanto più ci si avvicina alla fonte, tanto maggiore è la classificazione CAT necessaria per eseguire qualsiasi test. Puoi usare questa guida sulle classificazioni CAT per avere un punto di riferimento;
Come scegliere i puntali per tester senza fusibile
Una volta identificata e valutata la classificazione CAT richiesta per il lavoro da eseguire è possibile restringere la ricerca dei puntali per tester. Ricorda che la lunghezza della punta (metallo esposto) indica in genere la classificazione CAT. Più corta è la punta, minore è la probabilità che si verifichino inconvenienti (CAT II – punta da 19 mm, CAT III e IV – punta da 4 mm).
I puntali CAT II 1000 V sono adatti per elettrodomestici, strumenti portatili e altri articoli per la casa, le CAT III 1000 V / CAT IV 600 V vanno bene per la distribuzione trifase, compresa illuminazione commerciale monofase, mentre quelle CAT IV 1000V possono essere usate per misurare il collegamento trifase alla rete e qualsiasi conduttore esterno.