Oggi siamo abituati a fare tutto con lo smartphone, è vero, ma non per tutti è così! Gli over 50 sono cresciuti in un tempo in cui la tecnologia non era così avanzata e molti di loro hanno difficoltà mentre altri, invece, li padroneggiano bene e li usano ogni giorno. Tra home banking e bollette da pagare, i cinquantenni non sono troppo interessati alle app e ai social, ma stanno prendendo dimestichezza con la tecnologia tanto che nelle pause pranzo si concedono una partita alle slot online o ai classici giochi mainstream.
Cosa fanno gli over 50 con lo smartphone e cosa li attira
La messaggistica istantanea, cioè le chat, resta il collegamento più semplice con i figli, i nipoti e gli amici. WhatsApp e le altre applicazioni sono ormai di routine anche tra gli over 65, tutti usano quasi quotidianamente le app social più comuni. Non è solo una percezione, le analisi e le indagini nazionali confermano la presenza stabile degli utenti senior sulle piattaforme social e di messaggistica.
Oltre alle chat, lo smartphone serve per:
- Cercare informazioni utili (orari, percorsi, salute)
- Gestire pagamenti e servizi bancari
- Prenotare visite o consultare il fascicolo sanitario
- Accedere ai servizi pubblici con lo SPID o la CIE;
- Fare piccoli acquisti online o confrontare i prezzi.
Nel 2024 sono cresciute molto proprio queste attività tra gli adulti e gli anziani, in linea con l’aumento generale dell’uso della rete. Questa dinamica è importante perché riduce il famoso digital gap generazionale e apre a un uso più funzionale del telefono, non solo ricreativo.
Il nodo delle competenze: miglioramenti sì, ma non per tutti
Qui entra in gioco il tema delle competenze digitali di base. In Italia meno di una persona su due possiede competenze digitali almeno di base (45,8%), sotto la media UE. È un dato nazionale, ma spiega bene le difficoltà che molti over 50, e ancora di più gli over 65, possono incontrare quando il digitale diventa necessario per le pratiche quotidiane (dal cambio del medico alla richiesta di un certificato). Anche l’accesso domestico non è omogeneo, tra le famiglie composte solo da anziani, solo sei su dieci hanno Internet a casa. Questo non impedisce l’uso dello smartphone, che spesso si appoggia alla rete mobile, ma limita alcune attività più pesanti o l’uso condiviso in famiglia. Quindi, è chiaro che più cresce l’accesso stabile, più aumentano la fiducia e l’autonomia digitale. Le ricerche confermano che molti cittadini, inclusi gli over 50, si informano attraverso i canali digitali e i social, accanto alla TV e alla stampa. Questo cambia le routine di consumo e rende lo smartphone il primo schermo per le notizie, il meteo, la viabilità e la salute.
Dove si può trovare sostegno nel Lazio (e perché funziona)
Il sostegno più concreto arriva dalla Rete dei servizi di facilitazione digitale finanziata dal PNRR: sportelli e centri diffusi (spesso nelle biblioteche, negli URP e nei centri anziani) con dei facilitatori che ti affiancano passo passo, dall’uso dello SPID/CIE alla prenotazione online, fino alla gestione dell’email o delle app sanitarie. L’obiettivo nazionale è formare milioni di cittadini entro il 2026 e la Regione ha pubblicato i bandi e attivato i progetti dedicati sul territorio, con attività in corso fino alla fine del 2025.
Questi servizi funzionano perché offrono:
- Affiancamento dal vivo, non solo tutorial;
- Esercizi su casi reali, come scaricare un referto o pagare la mensa scolastica;
- Percorsi brevi, utili e replicabili;
- Ambienti familiari, vicino a casa.
Se sei nel Lazio e vuoi anche tu passare al digitale su qualcosa che finora hai rimandato, dal portale salute al cassetto fiscale, un incontro con un facilitatore può aiutarti a ridurre l’ansia da prestazione e ti permette di imparare i passaggi, una volta per tutte.