Il mondo dei legumi, cibi tra i più benefici in assoluto, è ricco di alternative interessanti.
Tra questi, rientrano le cicerchie. Legume tipico del Lazio – grazie a e-commerce specializzati in food come Sapori dei Sassi, store tra i più famosi quando si parla di prodotti enogastronomici di alta qualità, lo si può acquistare in pochi click e gustare in qualsiasi zona d’Italia – è caratterizzato da peculiarità che vale la pena conoscere. Scopriamo le principali nelle prossime righe di questo articolo.
Cosa è la cicerchia
La cicerchia, come già detto, è un legume. Nota anche con il nome scientifico Lathyrus sativus, è il seme di una leguminosa. Tra le sue caratteristiche troviamo il fatto di essere estremamente resistente alla siccità. Forse non tutti sanno che le sue coltivazioni in Europa sono poco diffuse. Le possiamo trovare in abbondanza in Asia e in Africa. Guardando il contesto specifico dell’Italia, la cicerchia è coltivata soprattutto in Lazio. Sue coltivazioni sono presenti anche in altre Regioni, dalle Marche fino al Molise, alla Puglia e all’Umbria.
La sua storia affonda le radici in tempi molto antichi. La cicerchia, infatti, è coltivata dall’uomo fin dal Neolitico. Sono diverse le testimonianze che raccontano della sua coltivazione ai tempi dell’antico Egitto.
In quel periodo della storia, la cicerchia veniva utilizzata per preparare delle zuppe, ma anche per il pane.
Peculiarità nutrizionali
Dopo questo piccolo excursus storico, possiamo entrare nel vivo dell’argomento relativo alle peculiarità nutrizionali della cicerchia. Questo legume tipico del Lazio è caratterizzato da diversi nutrienti preziosi per la salute. Tra questi è possibile considerare la vitamina B1, nota anche come tiamina, la vitamina B2 o riboflavina, la vitamina B3 o niacina.
Da non dimenticare è la presenza del ferro, minerale fondamentale quando si parla di buona ossigenazione dei tessuti del corpo umano, per non parlare del fosforo, del potassio e del calcio.
La cicerchia, che come tutti i legumi è un’eccellente fonte di fibre e aiuta per questo motivo a mantenere efficiente l’intestino, è molto completa dal punto di vista nutrizionale.
Alla luce di questa sua caratteristica, per lunghi anni è stata un alimento simbolo della cucina povera, capace di fare la differenza in situazioni difficili come le carestie. Per citarne alcune che hanno visto il suo ricorso su larga scala, è possibile chiamare in causa la carestia che ha colpito l’Etiopia nel biennio 1998/1999, per non parlare della grave siccità che ha interessato, negli anni ‘70, un Paese immenso come la Cina.
Quando si parla delle caratteristiche della cicerchia dal punto di vista nutrizionale, non si può non fare un cenno ai grassi. Ce ne sono, ma di ottima qualità. Parliamo infatti soprattutto di acido linoleico, acido grasso essenziale che, come dimostrato da diverse evidenze scientifiche, potrebbe avere un ruolo nel mantenimento in salute delle membrane cellulari umane.
Tornando un attimo con il focus sulle fibre, rammentiamo la loro importanza dal punto di vista della salute cardiovascolare. La cicerchia contiene sia fibra insolubile, sia fibre solubili. Queste ultime, se consumate con la giusta costanza, aiutano a tenere sotto controllo i livelli di colesterolo cattivo LDL, vero killer per la salute cardiovascolare.
Stagionalità
La raccolta della cicerchia avviene nelle settimane comprese tra fine luglio e l’inizio del mese di agosto. Consumato secco, questo legume può essere consumato senza problemi in tutti i mesi dell’anno.
Controindicazioni
Il consumo di cicerchie ha controindicazioni? Si consiglia di non consumarle per periodi prolungati per via della presenza della neurotossina Odap. Quest’ultima è causa diretta del latirismo.
Descritta per la prima volta nel 1873 dal medico italiano Arnaldo Cantani, è una patologia neurodegenerativa che si contraddistingue per sintomi come l’incontinenza e la paralisi muscolare.
In ogni caso, prima di introdurre le cicerchie nella dieta è bene chiedere consiglio al proprio medico di fiducia.