La varicella è sicuramente una delle malattie infantili più diffuse e contagiose per i bambini che in una fascia d’età che va principalmente tra i 5 ai 10 anni si ritrovano a dover fare i conti con un’eruzione cutanea non piacevole e particolarmente fastidiosa.
Parliamo di malattia infantile perché la maggior parte degli adulti l’ha contratta durante l’infanzia e sono i rari in cui questa particolare malattia infettiva compare in età adulta. Riconoscere l’esordio della varicella è molto facile dato l’esantema cutaneo, comunemente detto anche rash cutaneo vescicolare, con cui compare e altri sintomi significativi che vedremo più avanti.
Nei prossimi paragrafi, infatti, vedremo tutto quello che c’è da sapere sulla varicella nei bambini così da non farsi trovare impreparati nel caso in cui il nostro piccolo ne venga colpito. Questa malattia si trasmette molto facilmente soprattutto nei contesti scolastici in cui i bambini si ritrovano a stretto contatto per svariate ore. Ci sono alcuni campanelli d’allarme utili per riconoscerla da subito e un iter da seguire per trattarla in modo corretto.
Cos’è
La varicella è una malattia infettiva molto contagiosa provocata dal virus Varicella zoster della famiglia degli Herpes virus. Rientra nel gruppo delle malattie esantematiche, chiamate così per la presenza dell’esantema che punteggia di macchioline rosse e vescicole il corpo del bambino colpito.
Questa malattia interessa circa il 90% dei bambini con un’età inferiore ai 10-15 anni ma come detto qualche riga più su può interessare anche una bassa percentuale di adulti. È rilevante sottolineare che la varicella, in fase adulta, tende a comparire in modo più aggressivo e importante rispetto a quanto avviene in età infantile.
Essendo altamente contagiosa è raro, ma non impossibile, che un adulto non l’abbia contratta da piccolo. Insieme ad altre malattie contagiose dell’infanzia come rosolia, morbillo, parotite e pertosse, la varicella come detto colpisce generalmente bambini tra i 5 e i 10 anni e non presenta effetti gravi, scompare tra i 7 e i 10 giorni.
I soggetti immunocompetenti che prendono la varicella sviluppano un’immunità permanente alla malattia, è raro infatti che un soggetto possa contrarla due volte nell’arco della vita. Tuttavia, è interessante sapere che il virus non viene completamente eliminato dall’organismo, rimane latente nei gangli delle radici nervose spinali.
Come si trasmette
La varicella si trasmette da persona a persona per via aerea, non ci sono altri veicoli di questa malattia infettiva infantile. Attraverso le goccioline respiratorie che si diffondono nell’aria quando un soggetto tossisce, starnutisce o semplicemente parla. Un altro canale di trasmissione può essere dato dal contatto diretto con le lesioni cutanee provocate dalla malattia stessa.
Questa malattia di natura virale ha un’incubazione di circa due settimane. Il soggetto malato inizialmente sviluppa lentamente l’infezione in modo asintomatico e può essere contagioso già dai 2-3 giorni prima che compaia l’esantema che consiste in piccole papule rosa pruriginose che punteggiano il corpo dell’infetto coinvolgendo principalmente la pelle della testa, del viso e degli arti e può durare fino alla comparsa delle crosticine che generalmente si manifestano circa 5 giorni dall’inizio dell’eruzione.
Da sottolineare che le persone vaccinate (dal 2017 è obbligatorio il vaccino contro la varicella) e che hanno già contratto la malattia sono immuni e per questo motivo non rischiano di contagiare se in contatto con un soggetto malato.
Sintomi
Quando si pensa alla varicella si pensa inevitabilmente alle sue caratteristiche bollicine rosse ma quali sono più nel dettaglio i sintomi di questa malattia altamente contagiosa che si diffonde tra i bambini? Vediamo insieme quali sono i principali sintomi della varicella nei bambini.
Dopo il periodo di incubazione che dura circa due settimane, lasso di tempo in cui il bambino non manifesta sintomi, la malattia fa il suo esordio con febbre (spesso non elevata), perdita di appetito, mal di testa, dolori addominali, malessere generale, tosse secca e il caratteristico esantema cutaneo che causa prurito, sintomo indicativo per eccellenza della varicella. La febbre può essere misurata sia con termometri classici o, se si è fuori casa o non si ha disposizione uno strumento preciso ed affidabile, possiamo fare un primo check utilizzando addirittura uno smartphone.
A rendere particolare questa malattia infettiva, infatti, ci pensano proprio le piccole chiazzette rosa pruriginose e in rilievo che per 3-4 giorni compaiono su testa, viso, torace e arti del soggetto che l’ha contratta. Queste papule, piccole lesioni cutanee di diametro inferiore al centimetro, evolvono poi in vescicole per poi diventare pustole e infine in croste. Normalmente queste crosticine cadono nel giro di un paio di settimane e se grattate, considerando il forte prurito che provocano, possono dare vita a piccole cicatrici. Qui trovi una lista completa dei sintomi di questa malattia.
Prevenzione
Per prevenire la varicella, ad oggi, l’unica via certa da seguire è quella del vaccino che – come detto qualche riga più su – dal 2017 per tutti i nuovi nati è obbligatorio. Il vaccino si somministra per via sottocutanea.
Per i bambini che non hanno contratto la malattia sono due dosi: la prima viene somministrata tra i 12 e i 15 mesi di età, la seconda quando il bambino raggiunge i 5-6 anni.
Considerato l’alto tasso di contagiosità della malattia, l’isolamento del bambino malato di varicella si rivela necessario per contenere la diffusione dell’infezione. In definitiva, quindi, il modo migliore per prevenire questa malattia è senza dubbio la vaccinazione.
Cura
Sotto consiglio medico, la terapia più diffusa per curare la varicella consiste nella somministrazione di farmaci antistaminici e lozioni per trattare e contrastare il pruritoche coinvolge molte aree del corpo del soggetto che ha contratto la malattia.
L’antistaminico dato al bambino prima di dormire contribuisce a prevenire le infezioni batteriche che si potrebbero verificare se e quando si gratta in modo aggressivo in più parti del corpo. Si consiglia, inoltre, di fare indossare ai piccoli abiti leggeri e comodi di cotone bianco quando attraversano la fastidiosa fase delle pustole.
Per il trattamento della febbre che spesso caratterizza questa malattia infettiva, i dottori potrebbero consigliare l’uso del paracetamolo. Il bimbo risulterà inappetente ma è molto importante mantenerlo ben idratato, per questo motivo si consiglia di far bere tanta acqua.
Tra i rimedi naturali utilizzati spesso per alleviare i sintomi della varicella e velocizzare la guarigione non mancano il bagno con la farina d’avena sciolta nell’acqua calda e l’olio di mandorle applicato per calmare il prurito causato dalle pustole.
Le complicanze per la varicella sono davvero rare nei bambini sani, tuttavia possono verificarsi nei neonati, nei ragazzi adolescenti, nelle persone immunodepresse e negli anziani. Per questo motivo, in questi casi, bisogna prestare molta attenzione se uno dei soggetti menzionati viene colpito.