Gli sconti e le promozioni dureranno fino al 15 febbraio.
Federconsumatori calcola che solo il 24% delle famiglie italiane farà acquisti ai saldi, vale a dire il 13% in meno rispetto allo scorso anno con una spesa stimata a persona si aggira intorno ai 180,00 euro.
Quello che inciderà sul budget sarà l’attuale inflazione e il caro-bolletteo.
I negozianti accanto alla merce dovranno indicare non solo la percentuale di sconto, ma anche il vecchio prezzo, cioè il prezzo più basso praticato per quel prodotto negli ultimi 30 giorni.
“L’introduzione del nuovo decreto legislativo consentirà ai consumatori di proteggersi da eventuali comportamenti sleali dei negozianti che gonfiano all’ultimo minuto i prezzi dei prodotti”.
Le sanzioni applicabili dall’Autorità garante della concorrenza e del mercato per i negozianti che non rispetteranno la nuova norma vanno da 5mila euro a 10 milioni di euro, nei casi più gravi.
Alcune cose da ricordare:
- I cambi: la possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme. In questo caso scatta l’obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato. Il compratore è però tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto.
- Prova dei capi: non c’è obbligo. E’ rimesso alla discrezionalità del negoziante.
- Pagamenti: le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante e vanno favoriti i pagamenti cashless.
- Prodotti in vendita: i capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo.
- Indicazione del prezzo: il negoziante ha l’obbligo di indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto e il prezzo finale.