Aprirà la manifestazione la proiezione del documentario franco-italiano “Maestro” di Alexandre Valenti seguito da un breve concerto di riproposta delle musiche a tema, alcune composte direttamente nei campi di sterminio. le eseguirà Il quartetto della violinista siciliana Margaret Lumetta
Questo evento vuole essere un omaggio ai tanti musicisti – uomini e donne – che hanno pagato ingiustamente con la vita le loro “appartenenze”: sociali, razziali, religiose e di genere. Non a caso abbiamo invitato una donna a guidare l’ensamble di musicisti impegnati nel concertino che seguirà la proiezione. Nel caso della musica femminile c’è una forte natura collettiva e comunitaria del fare musica al punto che spesso si può parlare di “donne compositrici” che danno vita a brani in cui è impossibile individuare le singole mani.
Anche le musiche prodotte hanno diversi fili comuni: Prevale il gusto per la melodia, i testi in tutte le lingue amano la rima. Sono molti i casi di riadattamento di melodie preesistenti con un nuovo testo che di solito evoca i figli separati, il marito disperso, la patria lontana ma anche l’attentato a Hitler e quindi l’incitamento alla resistenza; si cantano la guerra che sta per finire, i bombardamenti alleati o addirittura, mentre il campo sta per essere liberato, un inno delle vedove, un canto tra il religioso e il patriottico.
Non mancano mai gusto, fantasia e senso dell’umorismo: nella loro musica il dolore si fa colore.
INGRESSO GRATUITO (ad esaurimento posti)