Domenica 16 febbraio alle ore 18, Il Signor G e l’amore, di e con Rossana Casale e con Emiliano Begni al pianoforte e Francesco Consaga al sax. Il tributo a Giorgio Gaber che Rossana Casale ha fortemente voluto e che porta il patrocinio della Fondazione Giorgio Gaber. Dopo otto anni, torna in tour teatrale. La collaborazione con la Fondazione nasce già diversi anni fa da una stima profonda per il cantautore, dalla lunga amicizia con la figlia Dalia e la frequentazione di casa Gaber condivisa con altri artisti della sfera milanese che Rossana racconta nel libro ‘Gaber, Giorgio, il Signor G’ , fino al Premio Giorgio Gaber che le è stato consegnato sul palco del Premio Repaci di Viareggio 2023 per il suo impegno nella divulgazione dell’opera di Giorgio Gaber. “Quando canti per la prima volta le canzoni di Gaber sai che non potrai mai smettere”. – Rossana Casale Una poltrona, un tappeto, due lampade, bastano per rappresentare la casa borghese: l’amore ingabbiato e soffocato dalle abitudini quotidiane, la porta di quella casa che chiusa, non ti fa sentire la strada. Ed è di qualche anno fa l’idea di far parlare il Signor G solo d’amore, di raccontare al pubblico il pensiero su un tema per lui difficile, intimo, pieno di pensieri contrapposti: la verità e la bugia, la libertà obbligatoria e il ritorno necessario, il bisogno di inventare come diceva lui e la ricerca del senso, la gabbia e l’abituale, il falso e la tenerezza, il lucchetto, il fuori, il grido e quella parola così difficile da pronunciare. Ed è per questo che Rossana ha chiamato a sé il jazz a riformulare le canzoni del Signor G, senza mai forzarle nella loro impronta e senza cambiare il nome degli accordi originali. Nel copione teatrale, dall’idea e dalla regia della Casale stessa, oltre ai due monologhi scritti da lei, anche testi tratti dagli spettacoli di Gaber, poesie di Borges, della Szymborska, di Alda Merini e da un racconto di Sandro Luporini.
Sabato 1° marzo alle ore 21, November, di David Mamet e con Luca Barbareschi, Chiara Noschese, Simone Colombari, Nico di Crescenzo, Brian Boccuni, regia Chiara Noschese, November è una macchina da guerra di comicità, fatta di continui cambi di ritmo, ripartenze spiazzanti, una pièce per attori equilibristi e funambolici. è una partitura incalzante, giocata con umorismo cinico, di cui solo David Mamet è capace. È il novembre dell’anno delle elezioni presidenziali negli Stati Uniti e le possibilità di rielezione del Presidente in carica Charles Smith sembrano scarse: gli indici di gradimento sono in calo, i suoi soldi stanno finendo e la guerra nucleare potrebbe essere imminente. Il Presidente, però, non sembra avere nessuna intenzione di arrendersi. Scritto nel 2007, all’inizio della grande recessione una delle più grandi crisi economiche di sempre, November è uno spaccato ferocemente esilarante di un Paese dove, se è vero che il fine giustifica i mezzi, certamente tutto è possibile quando la sopravvivenza del sogno americano coincide con la propria.
Domenica 9 marzo alle ore 18, I due papi, di Anthony McCarten, con Giorgio Colangeli e Mariano Rigillo e con la partecipazione di Anna Teresa Rossini, regia Giancarlo Nicoletti. Humour, dramma e un duetto strepitoso tra due interpreti di razza sono gli ingredienti di un testo teatrale la cui trasposizione cinematografica è stata uno dei più grandi successi degli ultimi anni. Non fatevi ingannare dal titolo, perché I Due Papi non vuole tediare con nessuna soporifera dissertazione teologica. Raccontando le fondamenta del ponte tra conservatorismo e riformismo della Chiesa cattolica, il testo vivace e incalzante, scritto dalla brillante penna di Anthony McCarten, si rivela la storia di un’amicizia del tutto particolare, incentrato sul confronto-scontro tagliente, intelligente e profondo tra Benedetto XVI e Papa Francesco. Al centro di tutto, una domanda senza tempo: nei momenti di crisi, bisogna seguire le regole o la propria coscienza? “I Due Papi” è il titolo della produzione italiana di “The Pope” di Anthony McCarten (pluripremiato autore per “L’ora più buia”, “La teoria del tutto” e “Bohemian Rhapsody”), opera teatrale da cui è tratta la pellicola di successo prodotta da Netflix con protagonisti Anthony Hopkins e Jonathan Pryce e candidata agli Oscar, ai Golden Globe e ai Premi Bafta. Una commedia di straordinaria forza emotiva con protagonisti due grandi attori del nostro panorama, Giorgio Colangeli e Mariano Rigillo, per raccontare il complesso rapporto tra Joseph Ratzinger e Jorge Mario Bergoglio, appena prima delle dimissioni di Benedetto XVI e della successiva elezione di Francesco nel 2013. Completano la compagnia Anna Teresa Rossini nel ruolo di Suor Brigitta e Ira Fronten nel ruolo di Suor Sofia. Il team creativo vede Giancarlo Nicoletti alla regia e la traduzione del testo affidata a Edoardo Erba, mentre le scene sono di Alessandro Chiti e i costumi di Vincenzo Napolitano e Alessandra Menè. Frustrato dalla direzione intrapresa dalla Chiesa, nel 2012 il cardinale Bergoglio chiede il permesso di ritirarsi dalla sua carica a Benedetto XVI, la cui interpretazione della dottrina è diametralmente opposta alla sua. Il Papa, in risposta, lo convoca a Roma: non accoglie le sue dimissioni, si dichiara contrario a tutte le sue idee riformiste e gli rivela che vorrebbe rinunciare al Soglio Pontificio, mentre entrambi ammirano il Giudizio Universale nella Cappella Sistina. Il soggiorno romano, inaugurato con un incontro/scontro, sarà l’occasione per la nascita di una straordinaria amicizia e per confrontare le proprie idee, tra tradizione e progresso, senso di colpa e perdono.
A chiudere la stagione, domenica 6 aprile alle ore 18, Otello, traduzione e adattamento Francesco Niccolini, regia Emanuele Gamba con Giuseppe Cederna nel ruolo di Iago e con Giuliana Colzi, Andrea Costagli, Dimitri Frosali, Lucia Socci, Lorenzo Carmagnini, Riccardo Naldini, Elisa Proietti. C’è un cortometraggio di Pier Paolo Pasolini, si chiama Che cosa sono le nuvole: tutto Otello in venti minuti. Domenico Modugno fa un monnezzaro, che in un teatrino di borgata butta via delle marionette vecchie. Totò è una di queste marionette ed è Iago. Ninetto Davoli è Otello, incapace di comprendere la storia che deve interpretare. Il nostro Otello è ispirato a Pasolini e rivive all’interno di una compagnia matura che sulla scena insegue fantasmi. C’è un nuovo monnezzaro che veste i panni del demoniaco Iago che – per amore di Desdemona o per amore del Teatro – allestisce un labirinto, quello della mente del Moro in cui finte parole accendono passioni vere che portano dritte a epiloghi di morte; e ancora una volta vince la parola, il verbo, il logos.
PREZZI BIGLIETTI E ABBONAMENTI
ABBONAMENTO:
Platea: intero € 105,00 – ridotto € 100,00
Gradinata: intero € 95,00 – ridotto € 90,00
Gradinata under 30: € 50,00
BIGLIETTI:
Platea: intero € 20,00 + € 2,00 prev. – ridotto € 18,00 + € 2,00 prev.
Gradinata: intero € 18,00 + € 2,00 prev. – ridotto € 16,00 + € 2,00 prev.
Rinnovo abbonamento dal 14 al 24 novembre
Nuovi abbonamenti dal 25 novembre
Acquisto biglietti dal 9 dicembre
PREVENDITA:
Infopoint
Barriera San Giusto, Sala Capitolare degli Agostiniani.
Aperto tutti i giorni dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 18.
BOTTEGHINO:
Il botteghino sarà aperto un’ora prima degli spettacoli.
Teatro Comunale Rossella Falk
Piazza Cavour, 16, 01016 Tarquinia VT
I biglietti saranno anche acquistabili sul sito di Archeoares al seguente link https://shorturl.at/A4re8
INFO:
0766.849282 – turismotarquinia@gmail.com
Il botteghino del teatro sarà aperto 1 ora prima dello spettacolo