“Labirinti Possibili” – XXXIV° BIENNALE D’ARTE CONTEMPORANEA DI ALATRI, a cura di Valeria De Siero e Davide Silvioli.
SEDI ESPOSITIVE : Chiostro di S. Francesco, Chiesa degli Scolopi, Palazzo Conti-Gentili, Acropoli.
ORARI DI VISITA :
(Chiostro di S.Francesco e Chiesa degli Scolopi)
10.00 – 13.00 / 15.00 – 18.30
Durante la mostra potrete ammirare le suggestive opere di undici artisti presenti sulla scena artistica nazionale e internazionale:
José Angelino, Simone Cametti, Paolo Cavinato, Mario Carlo Iusi, Naomi Maury, Alberto Montorfano, Emanuela Moretti, Matteo Nasini, Valentina Palazzari, Francesca Pasquali, Alberto Timossi.
PROGETTO GRAFICO: Vincenzo Alessandria |Quadro Zero
“La sfida risiede nella possibilità di trovare il cammino attraverso il labirinto del proprio tempo, senza soccombergli, ma anche senza saltarne fuori.” (Elias Canetti, La provincia dell’uomo, 1973).
Labirinti possibili sorge da uno spunto legato al reperto iconografico di età medievale, rinvenuto e conservato ad Alatri, che, unico al mondo, raffigura Cristo dentro un labirinto. Il simbolo del labirinto, invero, è da sempre in potere di suscitare sensazioni contrastanti di fascino e spaesamento. L’assenza di punti di riferimento e l’incertezza circa l’esito del percorso ne fanno un’allegoria assimilabile all’attualità sociale, dove pluralità e imprevedibilità si configurano come condizioni costitutive. In questo scenario, la stessa ricerca artistica contemporanea, nello sconfinare da una disciplina a un’altra, nell’intercettare tematiche disparate e nel dimostrare un andamento transitivo, appare irriducibile a una sola via d’interpretazione, perciò molto vicina a tale dimensione multiforme. Pertanto, la mostra intende rispecchiare – da una prospettiva sì circoscritta ma coerente – lo statuto plurale che, come un riflesso di quello globale, connota il presente artistico, portando in esposizione un insieme di personalità e lavori studiatamente eterogeneo, in grado di rispondere con pertinenza all’identità polimorfa della contemporaneità.
Non perdete l’occasione di lasciarvi coinvolgere dallo spirito del labirinto e dalla sua atemporalità, ammirando la pluralità di opere che, come il filo di Arianna, vi guideranno verso l’uscita del labirinto della monotonia