Una meravigliosa passeggiata all’esterno intorno alla suggestiva area archeologica di Largo Argentina. Negli anni tra il 1926 e il 1929 la demolizione di un antico isolato dove sorgeva la chiesa di S. Nicola dei Cesarini e una serie di edifici abitativi, portò alla luce un’importante area archeologica con i resti di templi romani risalenti all’epoca repubblicana.
I templi scoperti vennero denominati con le quattro prime lettere dell’alfabeto partendo da nord verso sud. Il tempio D, dei Lari Permarini era il più grande dei quattro, votato nel 190 a.c. da Lucio Emilio Regillo e dedicato nel 179 a.c. al censore Marco Emilio Lepido. Il tempio C, il più antico, di IV o III sec. a.C., era dedicato a Feronia, antica dea della natura e delle messi.
Al centro dell’area, il tempio della Fortuna, è il più recente e l’unico di pianta circolare. Esattamente era detto Aedes Fortunae Huiusce Diei, cioè “Tempio della Fortuna di quel giorno”, perché fu fatto costruire dal console Quinto Lutazio Catulo per celebrare la vittoria di Vercelli contro i Cimbri del 101 a.C. All’estremità nord della piazza, il tempio ritenuto di Giuturna, la ninfa delle fonti, era in origine un tempietto con due colonne davanti alla cella, con un podio e piedistalli di colonne a forma di cuscino.
Venne edificato da un Lutazio Catulo antenato di quello citato in precedenza, dopo la vittoria dei romani contro Falerii nel 241 a.C. Alle spalle dell’area, potremo percorrere le vie dove si estendeva anticamente il teatro di Pompeo, a partire dal luogo dove ora sorge il settecentesco Teatro Argentina sino a via di Grottapinta che nella sua forma semicircolare ricalca ancora l’andamento dell’antica cavea.
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