BLU Spazio delle Arti, via di Torpignattara 142, a Roma inaugura venerdì 15 marzo 2024, ore 19/21, INTO THE DEEP BLUE, un progetto espositivo di Monica Giovinazzi, a cura di Barbara Pavan.
LA MOSTRA
INTO THE DEEP BLUE è una grande installazione site specific che si estende occupando gran parte della sala espositiva. Una superficie di jeans che allude ed evoca l’ondeggiare del mare. L’opera taglia lo spazio e lo sguardo dell’osservatore conducendolo da un lato, al di sopra della linea degli occhi, fino ad un ideale orizzonte – lo stesso a cui si affidano speranze, sogni, desideri, finanche visioni – mentre dall’altro, al di sotto, ci immerge nell’abisso, seguendo la discesa di colonne immaginarie di una cattedrale altrettanto immaginaria che affondano giù, fino a diluirsi e confondersi con il buio dei fondali.
Monica Giovinazzi introduce il visitatore in questo mondo doppio eppure unico e inscindibile attraverso una breve liturgia, un rito di passaggio che apre l’accesso al capovolgimento della nostra prospettiva, un invito ad esperire quell’abisso. Un percorso che prosegue ai margini dell’installazione con un ciclo di tavole che l’artista realizza interpretando i segni e le tracce su pezzi di legno che il mare restituisce, immaginando che le storie custodite nella profondità del suo grembo vi abbiano lasciato delle impronte di cui estrae i contorni con l’olio d’oliva seguendone poi le linee con la pittura, trasformando i tratti e le ombre in figure. Così strappa all’oblio ipotetici profili di uomini, donne, bambini, bambine e li restituisce in una serie di abbracci in cui riconoscersi tutti parte di un’unica e fragilissima umanità.
Giovinazzi si e ci immerge nelle acque dolorose del mare come nei misteri del caso – o del destino o di una qualche divinità – che ha determinato la nascita su una sponda piuttosto che sull’altra. Ci mette di fronte alle responsabilità come individui e come comunità, misura l’intensità delle nostre emozioni, si interroga sulla cifra del nostro stare al mondo: siamo dunque esseri umani tra esseri umani o piuttosto fantasmi tra i fantasmi?
Riassume infine questo viaggio nelle pagine sparse di un libro d’artista: un filo narrativo da riprendere e ricomporre, la matrice di altri libri che mette a disposizione delle piccole persone che visitano la mostra. Sono proprio loro – le bambine e i bambini – il vero centro di tutto questo progetto: bambine e bambini a cui è stato negato il futuro e bambine e bambini che rappresentano il futuro, la speranza di poter essere migliori.
La mostra sarà visitabile fino al 24 marzo 2024, con orario 17/21. Ingresso libero.