Sabato 12 gennaio ore 18.
Franco Limardi ci parlerà del suo ultimo libro “La porta del buio” Leone editore.
Giorgio Brentani è un poliziotto in gamba ma da tempo presta il suo servizio seduto a una scrivania: la sua famiglia è morta in un incidente e l’episodio l’ha segnato profondamente. Tuttavia, davanti a una serie di omicidi truculenti e inspiegabili, il commissario capo Cacciatori gli chiede di tornare in campo. Le vittime vengono trovate appese a testa in giù, piene di ferite e sangue rappreso, circondate da parole antiche e misteriose disegnate con la vernice a formare un intreccio inquietante. Le indagini conducono Giorgio e il suo amico e ispettore Portinari in un vecchio orfanotrofio, chiuso da anni, che nasconde un segreto terribile. La verità sembra sempre più vicina, ma ogni passo verso la soluzione del caso è ostacolato da qualcuno di potente, che non vuole rivangare il passato e che, forse, è più pericoloso del colpevole stesso.
Sabato 19 gennaio ore 18.30
Dario puntuale presenta “Certi ricordi non tornano” prefazione di Paolo di Paolo, (CartaCanta Edizioni)
A parlarne con l’autore Angelo Deiana.
La Fortezza è una fabbrica di liquori ormai in disuso, compressa fra il Barrio e il Fiume. Tra i palazzi del quartiere periferico svetta il civico 49, ultimo baluardo di resistenza nei confronti della Panopticon, la società proprietaria dell’impianto che vorrebbe trasformare in un moderno centro commerciale. È qui che Michele, sedici anni, viene sorpreso a scrivere una grossa O con una A all’interno su un muro dell’edificio da Alfiero, un condomino con gli occhiali alla Pertini.
“L’inizio è insolitamente conradiano – un uomo cade in mare mentre un’onda si abbatte su una scialuppa. Ma subito una parola incrina, o semplicemente dissona, nell’immagine quasi sovratemporale da romanzo d’avventura di mare. È una parola ipercontemporenea: “resilienza”. Utile a leggere l’intero romanzo come una meditazione narrativa sul tema, o meglio ancora: un racconto lungo in cui lampeggia quel lemma come la chiave di un enigma.” (dalla prefazione di Paolo Di Paolo).
Venerdì 25 gennaio ore 18.00
Marta Garimberti presenta “LA mamma milita”
Undici racconti, undici testimonianze sul ’68 per ricordare e salvaguardare la memoria per le generazioni future. Le sei donne del gruppo Archivia e le altre simpatizzanti che hanno contribuito all’opera hanno infatti avvertito la grande responsabilità di tramandare i propri ricordi legati ad anni che hanno rappresentato un punto di non ritorno, anni gioiosi e vittoriosi per alcuni versi ma dolorosi e difficili per altri.
Molte delle “confessioni” di questo libro-testimonianza partono dal terremoto del Belìce, svolta tragica per gran parte della Sicilia occidentale e non solo. Anche in quella zona, infatti, nasce la nuova consapevolezza che identifica il diritto della resistenza al sistema e la volontà di eliminare sfruttamento e oppressione.
AA.VV.
Archivia-donne in relazione è un progetto che mira a ridisegnare, attraverso la voce stessa delle donne, il ruolo spesso ignorato o dimenticato che esse hanno avuto nella Storia, con la certezza che ciò possa servire alle giovani generazioni per orientarsi nella vita in modo diverso. Archivia si pone come un argine, una piccola diga posta di traverso allo scorrere dell’oblio. E lo fa in modo originale. Chi si occupa di “indagare” su una o più
figure femminili o su un movimento di donne del passato accompagna con il proprio sguardo, attraverso uno scritto, il materiale raccolto, creando così una “relazione” vitale che rigenera la memoria tramandata. Nel giugno del 2017 il progetto è divenuto realtà con la nascita dell’associazione culturale che ha fortemente voluto la pubblicazione di
questo libro-testimonianza sul movimento del ‘68. Le socie fondatrici di Archivia: Angela Lanza, Donatella Barazzetti, Marta Garimberti, Margherita Cottone, Maria Sandias, Rita Alù.