Il paese, centro agricolo della valle del Tevere, si trova sui rilievi collinari che digradano verso il lago-serbatoio di Alviano. Minuscolo il suo nucleo abitativo, che si stende per 29,12 chilometri quadrati. Il suo aspetto è quello del tipico borgo medioevale, con viuzze anguste, stradine ripide, portichetti, stemmi nobiliari sugli architravi delle abitazioni, finestrine come fessure e tanti altri piccoli particolari che ricordano il periodo più importante della sua storia.
Un po’ di storia:
Il paese fin dal secolo X fa parte del Marchesato di Toscana che, alla morte di Matilde di Canossa ( l’ardita e ostinata contessa alleata del Papato nella lotta delle investiture tra Chiesa e Impero. E’ lei che costringe l’imperatore Enrico IV, a Canossa, a umiliarsi ai piedi di Gregorio VII che l’aveva scomunicato) viene trasferito nei possedimenti della Santa Sede. Graffignano cambia nuovamente padrone agli inizi del secolo XIII, periodo in cui è soggetto ai signori di Orvieto. Diviene successivamente feudo dei Monaldeschi della Cervara, poi passa alla Santa Sede neo secolo XVII.