A nord di Roma, nella Tuscia, troviamo un particolare e surreale parco: il Parco dei Mostri di Bomarzo o anche Sacro Bosco.
Questo parco presenta oltre una dozzina di grandi sculture completamente immerse nella valle boscosa e da queste prende il nome.
Il parco è ricco di simbolismi e ha ispirato artisti surrealisti come Salvador Dalí e Jacques Cousteau.
Storia del Parco dei Mostri di Bomarzo
Il giardino fu realizzato nel corso del XVI secolo dal principe Pier Francesco Orsini per elaborare il lutto per la morte della moglie Giulia Farnese.
L’incarico di progettare il parco fu affidato all’architetto Pirro Ligorio nel 1552, le sculture sono attribuite Simone Moschino.
Nel corso del XIX secolo e fino a tutto il XX, il giardino è stato invaso dalla vegetazione e trascurato.
Tuttavia dopo che il pittore spagnolo Salvador Dalí girò un breve film sul parco e completò un dipinto basato sul parco, la famiglia Bettini ha attuato un programma di restauro che è durato per tutti gli anni Settanta.
Oggi il giardino, che rimane di proprietà privata, è un’importante attrazione turistica.
Il Sacro Bosco è destinato a sorprendere e ad agitare i suoi visitatori piuttosto che a deliziarli, avvicinandoli probabilmente alle sensazioni umane di dolore e angoscia associate alla perdita.
Il suo simbolismo è arcano, ne sono un esempio:
- la grande scultura di uno degli elefanti da guerra di Annibale, che maciulla un legionario romano,
- o la statua di Cerere che si adagia sulla nuda terra, con un vaso di verdure appollaiato sulla testa.
Il Parco dei Mostri di Bomarzo
Passeggiando nel Parco dei Mostri di Bomarzo si possono ammirare figure mitologiche di dimensioni enormi, personaggi storici ricoperti di muschio, animali mostruosi e monumenti.
L’elefante di Annibale, Afrodite, orsi, sirene e un drago fanno la loro comparsa qui, insieme a una casa inclinata e al monumento commemorativo di Giulia Farnese.
La statua più famosa è la bocca di Orco, dio degli inferi, con sopra la scritta “Ogni Pensiero Vola”, un’allusione al fatto che tutto ciò che viene pronunciato all’interno della grotta si riverbera e può essere udito da chi si trova all’esterno.
Accanto alle sculture sono stati incisi versi allusivi di Annibal Caro (il primo è di lui, nel 1564), Bitussi e Cristoforo Madruzzo, alcuni dei quali ormai erosi.
Le numerose statue mostruose sembrano non essere collegate ad alcun piano razionale e sembrano essere state disseminate quasi a caso nell’area.
La ragione della disposizione e del disegno del giardino è in gran parte sconosciuta; Liane Lefaivre pensa che siano illustrazioni del romanzo d’amore Hypnerotomachia Poliphili. Forse volevano essere un contrappunto alla perfetta simmetria e alla disposizione dei grandi giardini rinascimentali vicini a Villa Farnese e a Villa Lante.
Accanto a un cancello di uscita formale si trova una casina inclinata simile a una torre di guardia, la cosiddetta Casa Pendente.
Alcune Curiosità
- Alcune scene del film La sposa di Frankenstein del 1985, con Sting e Jennifer Beals, sono state girate tra le statue del Giardino.
- Una scena di lotta del film Le avventure di Ercole (1985) si svolge qui e la bocca dell’Orco funge da ingresso a una grotta.
- Una replica della bocca di Orcus appare come uno dei principali elementi di scena nel film del 1997 The Relic.
- Nella versione cinematografica del 1999 di Alice nel Paese delle Meraviglie, la grotta nella scena in cui Gene Wilder interpreta la finta tartaruga è composta da elementi scultorei che copiano il giardino di Bomarzo.
- La bocca di Orco compare nel film horror Il castello dei morti vivi (1964).
INFORMAZIONI:
Sacro Bosco o Parco dei Mostri di Bomarzo
Orari e Tariffe: verificare direttamente sul sito dell’Ente
Indirizzo: loc. Giardino s.n.c – 01020 Bomarzo (VT)
Telefono: 0761.924029
eMail: info@parcodeimostri.com
Web: https://www.sacrobosco.eu