Si svolgerà in Piazza Canzana a Spigno Saturnia la prima edizione della Sagra dello Zeppolone, organizzata dall’amministrazione comunale e dalle associazioni socio ricreative spignesi.
Il progetto, realizzato con il contributo del Consiglio Regionale del Lazio, nasce dall’idea di far vivere e conoscere il territorio di Spigno Saturnia attraverso un momento di aggregazione apprezzando una specialità gastronomica unica nel suo genere, affiancata dalla degustazione dei prodotti tipici spignesi più rappresentativi. “Lo Zeppolone”, riconosciuto con marchio De. Co. nell’ambito dell’iniziativa “Origine Comune” promossa dalla Regione Lazio e ANCI Lazio nel 2018, è una “frittata” di cicoria di antica tradizione, dalla forma rotonda con erbe di campo miste presenti nelle campagne spignesi. Il termine “Zeppolone” è riportato per la prima volta in uno scritto del 1600, redatto in tardo periodo latino dal diacono Pelagio, che fa presagire la correlazione dell’utilizzo della farina, utilizzata come ingrediente per la sua realizzazione. Sarà possibile gustare anche la sua variante a base di cipolle, la “frittata ceca”.
Lo Zeppolone ha forma rotonda ed un colore verde intenso. L’elevata intensità olfattiva si caratterizza
per le spiccate note di olio extra vergine di oliva, vegetali di cicoria ed aglio, aromatiche di menta, speziate
di peperoncino abbinate a sentori di aceto.
Al gusto si presenta armonicamente salato e sapido con equilibrate note dolci, acide ed amare. Buona consistenza e persistenza aromatica.
Il termine Zeppolone deriva da una parola tardo latina riportata nel 1600 in uno scritto redatto dal diacono Pelagio.
Probabilmente termine di origine longobarda, la fonte latina fa però pensare ad una stretta correlazione con l’utilizzo della farina, in seguito associato alla frittura di impasti sia dolci che salati.
La preparazione di questa gustosa ricetta prevedeva originariamente l’utilizzo di erbe di campo miste, che con il passare del tempo hanno lasciato spazio alla regina della campagna, la cicoria. L’utilizzo in cucina degli ‘erbolati’ risale ad una lunga tradizione medioevale connessa al consumo di erbe spontanee disponibili
secondo la stagione.
Fu poi la cultura benedettina del vicino monastero di Montecassino a consolidare l’uso
delle erbe, relegate fino al secolo scorso alle mense rurali.
La ricetta prevede che alla verdura si aggiunga farina e olio di oliva, dando vita nelle sembianze ad una sorta di frittata, pur essendo priva di uova. Nel 1700 al posto della farina si utilizzava spesso il mais locale, più produttivo del frumento, e in grado di garantire l’addensamento dell’impasto verde.
Nel comune di Spigno Saturnia è diffusa anche la variante con la cipolla, frutto di una contaminazione posteriore, quando la raccolta delle erbe di campo fu sostituita dalle cipolle disponibili negli orti.
È per questa prelibatezza che caratterizza il nostro territorio, che ci riporta alla semplicità della campagna spignese, che l’amministrazione Comunale insieme alle associazioni locali, ha avuto l’idea di dedicare una giornata di degustazione dei prodotti spignesi.
L’evento sarà garantito nel rispetto di tutte le normative vigenti per il contenimento del nuovo coronavirus Covid-19 (accesso all’area con green pass), e dovrà essere vissuto dai partecipanti come un momento di relax e convivialità all’aria aperta, riscoprendo gli antichi sapori che caratterizzavano la vita del nostro territorio nei decenni passati.
La manifestazione si svolgerà dalla mattinata di domenica 10 ottobre in Piazza Canzana, dove alla degustazione sarà affiancato il mercatino dell’artigianato creativo e nel pomeriggio momenti di intrattenimento per le famiglie.