La Cineteca Atomica del GArigliano presenta:
VIII CINEMA AL C̶A̶S̶T̶E̶L̶L̶O̶ MUSEO
THE BAR
Visioni per rialzare la barra
18-25-31 luglio 2024
12-19 agosto 2024
Museo del Brigantaggio – Itri (LT)
Artwork: @La C.A.Ga.
Ingresso Libero
(solo con tessera associativa: sarà possibile ottenerla in loco)
*** 20 anni di Cineteca Atomica del Garigliano (2004/2024) ***
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THE BAR
Visioni per rialzare la barra
18.07 – NIGHCRAWLER – regia di Dan Gilroy (introduce Gaetano Saccoccio)
25.07 – SON OF SAUL – regia di László Nemes (introduce Alessandro Gori)
31.07 – STILL LIFE – regia di Jia Zhangke
12.08 – L’UOMO SENZA PASSATO – regia di Aki Kaurismaki (introduce Giovanni Covini)
19.08 – AMOUR – regia di Michael Haneke
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MASTROIANNI 100
Installazione per i 100 anni dalla nascita di Marcello Mastroianni
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DANZA TEATRO
A cura di Manuela Massicci
18 e 31 luglio, 19 agosto.
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A SEGUIRE AFTERITIVO CON SELEZIONE MUSICALE OFFERTO DALL’ASSOCIAZIONE
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INFO:
A vent’anni di distanza dal primo mitico Cinema al Castello, torna il format della C.A.Ga. dedicato al grande cinema: per cause di forza maggiore, non più al Castello medievale, chiuso per inagibilità (manca, per chi non lo sapesse, un piano sicurezza: non bastava mancassero un cinema, un auditorium o un qualsiasi altro luogo deputato in una città di 10.000 abitanti), ma al Museo del Brigantaggio (ormai fine metafora della situazione attuale di questa povera cittadina).
L’ingresso è gratuito e riservato ai soci dell’ass. cult. C.A.Ga.
Sarà possibile ottenere la tessera associativa in loco al costo ridotto di 3€ (valida fino a dicembre c.a.).
L’evento è reso possibile dalle seguenti attività che hanno deciso di sponsorizzarlo: a loro va il nostro ringraziamento:
– Bix Cafè
– Cardogna Manuel – Studio odontoiatrico
– Jumbo ADSL
– Kafbel 1976
– La copia
– Mancini Lucio S.R.L.
– Il Melograno B&B
– Agriturismo La Mandrarita
– Latteria
– Residenza Campoli
– Scherzerino
Info: 328 0076289.
Instagram: @La_C.A.Ga_ (followa!)
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THE BAR
Visioni per rialzare la barra
“His name is James Cameron, the bravest pioneer,
no budget too steep, no sea too deep.
Who’s that? That’s him, James Cameron!”
(Southpark, Stag. 16, Ep. 9)
In un episodio di Southpark, dal titolo “Raising the bar”, la TV è infestata dal trash più becero (in particolare da Honey Boo Boo, un reality show realmente andato in onda – andate a vedere qualcosa su YouTube per farvi un’idea): risulta chiaro a tutti che “la barra si è abbassata”, volendo indicare con questa espressione una brutta e triste deriva della società. A quel punto James Cameron – regista di film come Alien, Terminator, Titanic e Avatar – decide di scendere nelle profondità dell’oceano alla ricerca della barra, convinto che non si tratti di un modo di dire, ma di una vera e propria entità fisica: mentre tutti lo deridono, Cameron si avventura nell’impresa e – sorpresa! – la barra la trova davvero; rialzandola eroicamente, tira così su, all’istante, i parametri qualitativi della società (il che porterà all’immediata cancellazione di tutte le trasmissioni trash dalla TV).
Proprio pensando a questo episodio di Southpark ci è venuto in mente il titolo di questa rassegna: “The Bar – Visioni per rialzare la barra”. E questo non perché pensiamo che la barra sia in fondo all’oceano, ma – per citare il Bardo – “negli occhi di chi guarda”. L’igiene non è solo del corpo, ma anche dello sguardo: abituandoci a vedere il brutto, il mondo si abbrutirà. Come nella fisica quantistica – o in praticamente tutte le religioni del mondo – il modo in cui guardiamo e raccontiamo la realtà dà forma alla realtà stessa.
Questa rassegna offrirà quindi la bellezza del cinema come arte universale: una riflessione sull’interrelazione tra le arti per la creazione dell’opera, sulla necessità che ciò avvenga affinché questa assuma connotati costruiti su verità e onestà.
Indagheremo tra le pieghe dell’umanità, dal cinema declinata in ogni sua forma e sostanza. Interrogheremo esistenze in cui la precarietà fa apparire la vita stessa come ancora più preziosa, unica e irripetibile; meritevole di attenzione, di cura, di responsabilità, di impegno verso chi è mortale come noi. È la condivisone di un destino comune: una co-appartenenza.
È Il cinema d’autore che si misura con il “chiaroscuro”. Provando a dar voce a quella precarietà con l’autenticità della riflessione, sonda il significato di sentimenti quali il dolore, la malinconia e la difficoltà del vivere tra la gente – troppe volte scansati in una società che impone l’ostentazione del benessere psico-fisico – e la dissimulazione dell’opposto malessere – a ogni costo.
L’egoismo della società moderna da una parte, dunque; dall’altra una specie di sacrificio dell’autore. Realizzando un’opera pienamente onesta, egli sceglie di alzare l’asticella, la barra. Lo spettatore, a sua volta – come si conviene con la grande arte – potrà poi tornare misurare il mondo con il suo sguardo. Uno sguardo, auspichiamo, più consapevole e attento.