Due importanti cambi di passo all’interno del Club Alpino Italiano: il 9 maggio il Consiglio Direttivo ha eletto Presidente della Sezione Giuseppe Quadruccio al posto di Fabio Desideri che il 10 maggio è stato eletto Presidente del Gruppo Regionale Lazio. Grande soddisfazione per Giuseppe Quadruccio a capo del CAI di Rieti, stimata e storica figura che si è sempre impegnato in prima persona per la vitalità del sodalizio.
«Eredito oggi – ha detto – una realtà importante come quella di Rieti, realtà che conosco bene. Le idee e i problemi ci sono, la passione non è mai venuta meno e ho la fortuna di avere collaboratori sempre pieni di entusiasmo. Speriamo di fare di meglio e di più, in continuità con il lavoro svolto dalla sezione di Rieti negli ultimi anni».
Il ruolo del Presidente del Gruppo Regionale è impegnativo perché si raccorda e dialoga con quello di tutte le regioni italiane; si tratta di un grande lavoro, propositivo e di scelte in sintonia con i tempi, che si interfacciano con quelle della presidenza nazionale. Sono in gioco l’identità delle montagne e delle popolazioni che vi abitano, economie, rispetto e difesa dell’ambiente e delle risorse pulite.
Ma anche il senso di appartenenza ad un’associazione nata nel 1863 tra le più importanti per numero di soci e che si sta aprendo sempre più alle esigenze dei giovani, alle iniziative sociali nuove, diversificando il più possibile le attività in montagna per ogni età, preparazione fisica e passione. La decisione di eleggere a capo del gruppo regionale Fabio Desideri non ha stupito molto, visto il buon lavoro svolto per la sezione per oltre un quinquennio. Sotto la sua dirigenza è stata favorita la crescita delle attività sociali e le molte iniziative sono state salutate positivamente dagli organi centrali di Milano come “l’Appennino che avanza”.
«Il mio ruolo nel Regionale – spiega Desideri – sarà quello di coordinare e delineare le attività delle 18 sezioni del Lazio, solo nella nostra provincia abbiamo ben 4 sezioni, Rieti, Amatrice, Antrodoco e Leonessa. Roma poi ha moltissimi e valenti soci, una grande miniera di competenze. Sono soddisfatto, sarà per me un grosso impegno che svolgerò nel solco di quello che ho cercato di promuovere nella mia città. Vorrei dare maggiore visibilità al CAI Regionale e una più forte consapevolezza del ruolo sociale delle sezioni che con il naturale cambio generazionale devono lavorare di più per gruppi sezionali, interagire, scambiarsi idee, fare squadra e cooperare per iniziative comuni, aprendosi il più possibile alla società».