Si tratta di un libro socialmente utile, poiché promuove la cultura ambientale a ogni livello; socialmente educativo, giacché esorta la cittadinanza a comportamenti individuali responsabili; socialmente produttivo, perché incentiva le entrate economiche sotto il profilo della presenza turistica.
Potete scaricare gratuitamente il volume cliccando direttamente sulla copertina di seguito.
Questo è “Orti botanici, eccellenze italiane”, il nuovo libro dell’Associazione Nazionale Nuove Direzioni, dedicato a un patrimonio storico eppure in continua trasformazione, così diversificato e complesso, solitamente conosciuto e visitato da addetti scientifici, appassionati di botanica e studenti, ma potenzialmente rivolto a un’ampia platea di possibili fruitori.
Divulgare informazioni sugli Orti botanici (strutture ricche di storia, cultura e arte, capaci non solo di emozionare il visitatore per il loro fascino ma di fargli conoscere e comprendere l’importanza del regno vegetale, della sua straordinaria diversità, della necessità di preservarne le specie, riprodurle e raccogliere, al contempo, le sfide ambientali dell’attualità), assume una funzione sociale di educatore civico. Difatti, presso gli Orti botanici non vengono svolte unicamente attività tecniche in senso stretto, tese alla conservazione di piante rare fuori dall’habitat di provenienza (coltivazione ex situ) o alla salvaguardia di semi di piante a rischio d’estinzione tramite le banche del germoplasma o alla partecipazione a progetti finalizzati alla conservazione della biodiversità direttamente nell’habitat naturale (conservazione in situ), ma vengono eseguiti anche una serie d’interventi informativi e formativi rivolti non solo agli studenti universitari ma anche a quelli delle scuole primarie e secondarie e a un vasto pubblico affinché acquisiscano e tengano comportamenti virtuosi di rispetto della natura, avendo consapevolezza che la vita sul nostro pianeta, senza le piante, non sarebbe possibile, che la loro sopravvivenza è a rischio e quindi vanno conosciute, rispettate, protette. Tuttavia, affinché gli Orti botanici possano esprimere le loro grandi potenzialità in ambito scientifico, didattico e turistico e rispondere alla domanda di un pubblico sempre più ampio e diversificato, è necessario garantire maggiori risorse organizzative e finanziare rispetto a quelle a disposizione, proprio per superare le tante difficoltà relative al loro funzionamento e per soddisfare le tante necessità indispensabili per una valida gestione in termini di efficacia ed efficienza.
Occorre aumentare il numero di figure professionali altamente specializzate quali agronomi, ricercatori, giardinieri, addetti alle attività d’informazione e comunicazione. Occorre creare spazi adeguatamente attrezzati per l’accoglienza in occasione d’iniziative pubbliche e per la didattica, ma anche per nuove serre, più moderne e adeguate rispetto alle tradizionali. Interventi indispensabili e improcrastinabili che richiedono la dotazione di necessarie risorse, non solo economiche ma anche di personale. In sostanza, l’attività degli Orti botanici, se amministrata e gestita bene, diventa un’attività di pubblica utilità, strategica per il Paese, giacché produce esiti positivi sia sul piano dello sviluppo educativo e scientifico sia su quello della valorizzazione turistica del territorio. Difatti, molte di queste strutture si trovano all’interno delle aree urbane, il che comporta un aumento di presenze di visitatori, un incremento dei servizi connessi e una conseguenziale crescita economica del territorio. Questo volume non vuole essere solamente un invito a conoscere e visitare questi luoghi straordinari, patrimonio preziosissimo di cui l’Italia da Nord a Sud è dotata e dove hanno avuto origine come istituzioni accademiche, ma anche un appello ai soggetti pubblici chiamati a gestire e tutelare il patrimonio nazionale e ai privati che investono nell’economia del Paese a sostenere con finanziamenti mirati le spese di funzionamento e d’implementazione dei servizi di queste strutture, che si auspica siano sempre più rispondenti all’esigenza d’inclusione dei soggetti disabili e delle fasce più deboli.
Quattro capitoli, ognuno dei quali con un suo filo conduttore, con l’intento di facilitare la lettura e la ricerca degli argomenti, e con l’opportunità di una lettura casuale, non necessariamente seguendo l’ordine progressivo delle pagine ma anche privilegiando la curiosità personale. Una prima parte introduttiva, la seconda che vuole offrire una serie di approfondimenti sui numerosi ruoli degli Orti botanici, la terza di presentazione di casi studio sulle loro molteplici attività e, infine, la quarta informativa sui singoli Orti botanici e Giardini botanici alpini, la loro organizzazione, le loro collezioni. Un progetto editoriale articolato, il cui lavoro progettuale si è concentrato soprattutto a organizzare e modulare una cospicua mole di contenuti e autori diversi, che si rivolge a un’ampia platea di lettori e possibili fruitori degli Orti botanici italiani. Un mondo che va conosciuto e amato.
UN TESORO DI LINGUA
Chissà quante volte, mentre scriviamo, siamo stati assaliti da dubbi sull’esatta grafia di una parola o sulla giusta collocazione di un termine nel contesto di una frase. E chissà quante volte ci siamo stupiti e arrabbiati nel vedere errori grossolani mentre leggiamo articoli di giornale o sentiamo pronunciare frasi durante un servizio televisivo. Per dissipare dubbi grammaticali, ortografici e sintattici ci vengono in soccorso le preziose perle sulla lingua italiana, raccolte in questo libro. Ogni “perla” è una storia a sé, non c’è un ordine di lettura, si può iniziare dall’inizio, dalla fine, andare a caso, saltare paragrafi, rileggerli. Il consiglio è comunque quello di tornare sui banchi di scuola, con un nuovo spirito disinteressato, curioso e più consapevole. Perché la lingua è la principale forma di relazione sociale, amarla e conoscerla profondamente vuol dire mettersi in intima comunicazione con noi stessi e con gli altri.
VILLA MASINI
La vera terra dei barbari non è quella che non ha mai conosciuto l’arte, ma quella che, disseminata di capolavori, non sa né apprezzarli né conservarli”. Così diceva lo scrittore francese Marcel Proust più di un secolo fa. Così, oggi, in linea con questo principio e con la volontà di avvicinare il grande pubblico al mondo dell’arte in tutte le sue forme ed espressioni, questo volume è dedicato a Villa Masini, una tra le tante realtà architettoniche italiane ricche di fascino ma ancora poco conosciute. Un libro per tutti, questo, studiosi, addetti ai lavori, cittadini comuni, che al suo interno contiene parti saggistiche e portfoli per scoprire e conoscere in maniera approfondita e consapevole la storia e l’architettura di questa importante dimora, Un’operazione di salvataggio la nostra, perché Villa Masini e i molti altri luoghi presenti su tutto il nostro territorio, sono stazioni che necessariamente dobbiamo visitare per capire chi siamo, perché se perdiamo il nostro passato perdiamo l’essenza di noi stessi. Oltre il libro è possibile visionare il filmato aprendo https://www.youtube.com/watch?v=VAk3olcBHGc&feature=youtu.be .
ARTE
La missione è quella di contribuire a Educare all’arte. E pensare che a scuola gli insegnanti, come è stata Lidia Pizzo, erano e sono considerati “nemici” dagli allievi e l’arte e la sua storia, molto spesso, una soporifera disciplina di cui fare volentieri a meno. Pensiero deleterio condiviso purtroppo anche dalle istituzioni italiane che negli ultimi anni hanno ridotto o addirittura soppresso le ore d’insegnamento della Storia dell’Arte nelle scuole, ignorando che l’espressione artistica rappresenta l’evoluzione storica, sociale e culturale di un paese. Solo con il passare degli anni, gli ex studenti scoprono il piacere di restare stupiti di fronte a un’opera d’arte e s’interrogano sul suo significato, mostrando interesse per mostre e musei. Ne sono testimonianza i numerosi riscontri positivi dei nostri lettori sugli articoli dedicati all’arte, pubblicati sulla rivista “Nuove Direzioni – Cittadino e viaggiatore”. Arte è movimento del pensiero che penetra le cose, le indaga, cerca di comprenderle e comunicarle. In altre parole, Arte è la manifestazione estetica dell’interiorità umana e riflette lo spirito del tempo in cui l’artista ha vissuto, come egli lo ha interpretato e svelato attraverso le sue opere. Conoscere la storia, il pensiero filosofico e letterario del periodo in cui si colloca la creazione di un’opera d’arte è fondamentale per coglierne il significato e dunque per comprendere e custodire l’identità culturale di un paese, specialmente come l’Italia, che possiede circa la metà del patrimonio artistico del mondo occidentale. Partendo da tali convincimenti, abbiamo pensato di raccogliere in un unico volume tutti gli articoli della rubrica “Oltre l’Ovvio”, pubblicati dal 2007 a oggi sulle riviste “inCamper” e “Nuove Direzioni – Cittadino e viaggiatore”, dove l’autrice Lidia Pizzo, con i suoi stimolanti ragionamenti e il suo approccio interdisciplinare, ripercorre un arco temporale di cinque secoli dal Quattrocento all’Ottocento, creando un’originale indagine sull’arte e sugli artisti di questo periodo. Tale decisione nasce anche dalla considerazione che la raccolta può avere una funzione didattica e di approfondimento della materia, oltre che di educazione alla fruizione consapevole dell’opera d’arte.
LA BELLEZZA GRAVE
Riteniamo che salvaguardare i diritti dei cittadini e, in particolare, delle famiglie che hanno nel loro nucleo un disabile, sia un compito e un dovere dello Stato. Un intervento sociale che non deve essere demandato ad associazioni che, condizionate da affannose ricerche di aiuto pecuniario, finiscono per sottrarre energie e tempo proprio alle famiglie con persone disabili, costrette così a sopperire all’assenza dello Stato. Quanto detto senza dimenticare che la famiglia, con la sua presenza, costante, premurosa, affettuosa, è la prima e migliore medicina cui necessita un malato. Nel 2009 l’Italia ha ratificato e sottoscritto la Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità. Recepire tale Convenzione dovrebbe obbligare anche il nostro Stato ad attuarla, in tutte le sue parti, attraverso l’emanazione di leggi e i conseguenti decreti attuativi. I nostri Governi, però, hanno finora palesato che tali direttive non sortiscono nella realtà alcun effetto; infatti, la legislazione italiana sulla disabilità è piena di norme e buoni propositi che poi sono largamente disattesi. Vale ricordare che non ci sono giustificazioni plausibili alla mancanza di provvedimenti che non comporterebbero oneri finanziari se provenienti da efficaci politiche di welfare. Oltretutto, non si è ancora formata nei comuni cittadini quella cultura che spinge a promuovere e a tutelare i diritti dei meno fortunati, in quanto disabili. Questo libro è uno strumento per ricordare a chi è preposto ad amministrare il Paese che è dovere primario dello Stato mettere nelle proprie agende questo problema al fine di trovare soluzioni efficaci che accompagnino chi ha bisogno di supporto sociale, evitando di farli sentire abbandonati dalle istituzioni. Invece, ancora oggi, dobbiamo assistere a politici e amministratori che si sottraggono ai loro doveri, salvo poi presenziare in occasione delle raccolte fondi e, a volte, anche per farsi fotografare. Ancora oggi è quasi unicamente il nucleo familiare che si prende cura del proprio disabile, sostenendone, purtroppo, quasi totalmente oneri e doveri, colmando elusioni e inadempienze da parte delle istituzioni. Questo rende ancor più ansioso e angosciante per loro interrogarsi sul futuro del loro congiunto quando non ci saranno più a prendersene cura. Il diritto-dovere di ogni cittadino è quello di battersi ogni giorno e in ogni occasione per creare uno Stato civile che, con vero spirito di solidarietà, miri a migliorare la qualità della vita dei cittadini tutti. Per passare dai principi alla realtà, ecco che questo libro vi accompagnerà nei luoghi più impervi della sofferenza: in quelli della disabilità mentale severa, dove da viaggiatori di esperienza siamo certi di trovare bellezza e affetto. Una bellezza grave che induca alla riflessione, al confronto e al dibattito sul tema della disabilità. Una bellezza grave che spinga a pensare alla persona con disabilità e alla sua famiglia come titolari di diritti. Una bellezza grave che spinga politici e amministratori a farsi Stato, a mettere nelle loro agende questo fine, predisponendo le opportune e idonee soluzioni per togliere i disabili e i loro famigliari dall’abbandono, accompagnandoli con continuità nel loro gravoso cammino. Sempre per rimanere ancorati alla realtà abbiamo scelto di pubblicare, oltre alle conoscenze teoriche e scientifiche sulla disabilità intellettiva, l’esperienza di PAMAPI: un centro di abilitazione che da oltre vent’anni è impegnato nel dare aiuto e rispetto alla persona con disabilità mentale. Non solo, ma soprattutto perché PAMAPI, ha presentato i risultati di alcuni suoi interventi a Budapest in occasione del Congresso Internazionale Autismo-Europa 2013 tenutosi dal 26 al 28 settembre 2013. L’esito principale riguarda la netta diminuzione, negli ultimi due anni, del numero di somministrazioni farmacologiche al bisogno, nonché degli episodi aggressivi richiedenti un contenimento fisico degli utenti. Si tratta di evidenti segnali di una stimolazione più adeguata e di una gestione dei problemi comportamentali nell’autismo meno centrata sul sintomo e più sulle cause. Tali risultati sono attribuibili a un intervento multidimensionale, caratterizzato da un approccio scientificamente informato con l’implementazione di ausili visivi su supporto informatico tipo tablet, e una particolare cura del clima interpersonale interno, che depongono per una valutazione positiva dell’approccio che viene qui individuato, diventando un modello apprezzabile e raccomandabile. In sintesi, tre risultati:
Forte riduzione dei farmaci, con relativo risparmio per lo Stato.
Un minor impatto sull’organismo dei pazienti che porta a migliorare la qualità della loro vita.
Far comunicare i pazienti con gioia e sollievo per le loro famiglie e soddisfazione per tutti noi.
Un lavoro splendido che, per proseguire di successo in successo, non può che essere preso in carico dallo Stato. Ogni giorno i fatti dimostrano che possediamo le risorse umane e professionali necessarie ma che, affinché si possano mantenere e sviluppare, devono essere sostenute e organizzate dallo Stato e non lasciate all’imprevedibilità di una sopravvivenza incerta aleatoria, non coordinata e dipendente da incerte questue, soprattutto per le importantissime attività che si discostano dalla mera assistenza e che contribuiscono all’evoluzione degli utenti e ai risultati ottenuti da PAMAPI.
L’ANTRO DEL CORCHIA.
Ci siamo impegnati nella divulgazione dell’avventura speleologica perché le tappe fondamentali che hanno segnato il cammino degli speleologi nell’esplorazione dell’Antro del Corchia rispecchiano lo spirito rivolto all’avventura e alla sicurezza. Infatti, la speleologia è un’impresa di esseri umani che programmano nei minimi dettagli ogni spedizione ed è anche una scuola di vita: insegna ad apprezzare ogni esperienza direttamente sul campo, per emanciparsi dalla virtualità e tornare a essere parte di una squadra. Con questo lavoro, che ci auguriamo incontri interesse e gradimento, intendiamo riaffermare che lo sviluppo civico è fare gruppo e non stare isolati. Difatti, per mantenere e sviluppare la nostra civiltà, è necessario tornare a essere collettività, consentendo a ognuno di contribuire con la propria specificità.