ROMA – Carmelo Bene torna protagonista, a 10 anni dalla sua morte, della mostra di fotografie di Claudio Abate dal titolo «Benedette foto!», che testimonia i primi anni di lavoro del grande attore e regista, e che il Palazzo delle Esposizioni di Roma ospiterà fino al 3 febbraio. 120 scatti, in gran parte inediti, dell’unico fotografo che seguì nella sua carriera Carmelo Bene, e che tra il 1963 e il 1973 lo immortalò sul palcoscenico e dietro le quinte di dieci spettacoli teatrali e sul set del film «Salomè». Si trattava delle prime sperimentazioni e innovazioni di Bene, messe in scena nei teatri romani, apprezzate dai grandi intellettuali dell’epoca, da Pasolini a Flaiano.
La mostra si apre con le foto dello spettacolo «Cristo 63», messo in scena al Teatro Laboratorio di Roma che costò a Bene un’accusa di atti osceni in luogo pubblico, vilipendio e oltraggio, da cui fu assolto proprio grazie alle foto del suo amico Abate, che mostravano che fu l’attore Alberto Greco e non lui a compiere gli atti considerati più «osceni» in scena. Abate ritrasse Bene e i suoi attori nella sua prima rivisitazione di «Salomè» di Oscar Wilde, nel ’64, e nella sua prima versione di «Pinocchio», nel ’66: il burattino poi divenne il cuore del lavoro di Bene, visto che l’attore rappresentò quel personaggio, che considerava rivoluzionario, in teatro, al cinema e in tv fino al 1998.
Tra le foto di Abate non mancano quelle degli spettacoli tratti dal romanzo di Bene «Nostra signora dei Turchi», che l’autore portò anche al cinema vincendo il premio della giuria al Festival di Venezia e la rivoluzionaria rivisitazione del «Don Chisciotte» di Cervantes, andato in scena nel ’68, senza prove.
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