Si torna a parlare del futuro del Terminillo. La montagna reatina, conosciuta dai più come la “montagna di Roma”, vede scaturire in questi momenti una serie di proposte che puntualmente rimangono lettera morta appena spentisi i riflettori accesi dalle competizioni elettorali.
Ci sarà un’evoluzione diversa dopo le lezioni comunali di Rieti 2012? Sabato 7 si è svolto un incontro presso la sala del Residence Rialto, tra gli operatori e gli abitanti del Terminillo e il Candidato Sindaco Simone Petrangeli. Nel corso dell’incontro sono stati evidenziati alcuni punti di forza del Terminillo ma anche le debolezze strutturali che ne hanno segnato un inesorabile declino a favore delle località abruzzesi che hanno beneficiato della facilità di accesso garantita dall’Autostrada dei Parchi, che vide l’apertura al traffico veicolare nel tratto Roma-L’Aquila ovest nel lontano 1970.
Oggi si può pensare ad un diverso futuro per il Terminillo se si affronta il problema a 360 gradi, puntando non solo sugli impianti per il turismo invernale ma proponendo l’utilizzazione della montagna per tutto l’arco dell’anno e nei suoi molteplici aspetti.
Sarà necessario, come hanno fatto i vicini abruzzesi, puntare anche sulle risorse ambientali, sulle caratteristiche vegetazionali e faunistiche, sulle peculiarità geomorfologiche per attirare sul Terminillo nuovi visitatori per tutto l’arco dell’anno. Occorre anche incentivare e mantenere quelle produzioni agro zootecniche che possono costituire, con le proprie peculiarità, un ulteriore motivo di richiamo per il turismo enogastronomico, utilizzando anche l’attività venatoria, regolata e scientificamente indirizzata, per offrire ancora più occasioni di utilizzazione sostenibile della montagna. Purtroppo i vari progetti proposti non sembrano andare in questa direzione.
Innanzitutto, come ha ricordato Petrangeli, il futuro del Terminillo coinvolge cinque comuni, e non solo Rieti o Leonessa. Ma il vero problema è che non si può pensare al Terminillo solo in termini di sviluppo del bacino e degli impianti sciistici o di tutela delle risorse naturalistiche. Un serio progetto di sviluppo deve vedere la sintesi delle diverse esigenze, tutela dell’ambiente, turismo, attività agro zootecniche, etc., senza che vengano alzati sbarramenti ideologici e preconcetti dall’una e dall’altra parte, partendo da solide basi di conoscenza della situazione e delle diverse esigenze.
Dato per scontato che le caratteristiche dell’ambiente particolare della montagna reatina sono il quadro indispensabile per garantire uno sviluppo sostenibile e duraturo, il progetto deve prendere in esame le diverse esigenze e proporre soluzioni che consentano di sviluppare armonicamente le diverse funzioni della montagna. Se si affronterà la questione Terminillo in questi termini, forse fra cinque anni non dovremo più interrogarci sul futuro del Terminillo partendo da zero, ma si potrà proseguire nell’implementazione del progetto sulla base di risultati finalmente conseguiti.