A Roma è facile imbattersi in una slot machine per strada: in un bar, in una tabaccheria o anche in alcuni piccoli esercizi commerciali che poco sembrano avere a che fare con il gioco d’azzardo. Non è un caso: la Capitale, infatti, detiene il primato nella regione Lazio per la più alta densità di slot machine, un fenomeno che persiste nonostante una legislazione sempre più rigida. Ma come mai, in un contesto di regole stringenti, queste presenze restano così numerose?
Una rete che resiste al contenimento
La Regione Lazio ha attivato negli anni una serie di meccanismi di contenimento per ridurre il gioco d’azzardo, in particolare quello collegato agli apparecchi. Distanze da luoghi sensibili, limiti orari, doveri per i gestori: le regole sono pignole e, in apparenza, ferree. Tuttavia Roma sembra adottare una categoria di specialità a sé. In parte questa situazione è giustificabile con la particolare struttura urbana della Capitale: una metropoli come Roma genera una domanda anomala che alimenta anche il gioco.
A questo si aggiunge una crescente curiosità verso i giochi digitali. Le slot online, pur non monopolizzando spazi fisici nella città, rispondono a quella stessa fame di gioco facile e veloce che alimenta la massa di slot machine sul territorio.
La presenza e il numero di sale gioco nel territorio romano, a differenza di altre province, rendono la situazione, secondo RomaToday, ancora più complessa per le slot machine. Tant’è che anche il digitale contribuisce a questa complessità.
Si osserva spesso, nelle periferie cittadine, come le slot siano un pezzo d’arredo urbano, come un palazzo o il negozio sotto casa. Ma la normalità nasconde sempre un mondo che la percezione del primo impatto ci cela.
Luogo e realtà
A dire il vero, c’è chi sostiene che forse si tende a esagerare: in fondo, è una questione più d’immagine che di vera emergenza. Ma i dati non ingannano. Roma, pur essendo soggetta alle stesse regole dell’intera regione Lazio, possiede un numero di slot decisamente più elevato rispetto agli altri territori. È quindi legittimo chiedersi se la situazione sia davvero così positiva. O forse il problema non è tanto che le norme e le leggi esistano, quanto se siano davvero applicate.
A volte i controlli latitano, oppure non sono equi. È qui che molte di queste storie si muovono su un terreno molto sottile: esiste una regola – come le norme sul contenimento del gioco d’azzardo – giusta di per sé, che tuttavia non viene sempre applicata con la stessa efficacia. Proprio qui sta il problema: esistono zone d’ombra in cui il sistema si adatta, modificandosi quel tanto che basta per non rompersi, mantenendo così uno status quo difficile da cambiare.
Effetti che toccano noi tutti
Il rischio, oggi spesso ridotto a polemica, riguarda anche l’aspetto economico. Quest’autunno i casinò hanno incassato miliardi, insieme ai giochi online, generando per gli erari pubblici decine di milioni di euro che lo Stato reinveste ampiamente. Nonostante tutto, il risultato evidente è che il gioco d’azzardo ha effetti devastanti su molte vite e famiglie. Coinvolge anche le aziende produttrici di slot, legate a dinamiche di bassi salari, alla crescita del consumismo e ai soldi destinati al governo come risultato di un meccanismo che sfrutta la vulnerabilità sociale.
C’è poi un profilo legato alla qualità della vita. Nei quartieri con maggiore presenza di slot ci si sente più degradati. Non è solo una questione estetica: è un segnale, il filo che segna il modo in cui il territorio viene vissuto e controllato. In questo quadro, l’ampliamento del numero di slot online rappresenta un’ulteriore estensione di una realtà che non si limita più allo spazio fisico, ma si spinge nel digitale, superando in parte i confini amministrativi.
In conclusione
Roma continua a raccontare una storia in cui la realtà supera la norma, dove le regole ci sono, ma non esauriscono un fenomeno ormai radicato. La questione delle slot a Roma non è solo una sfida amministrativa, ma anche culturale: deve cambiare un po’ di tutto, un po’ di stile più che di metodo; deve soprattutto accrescere il livello di controllo con la consapevolezza collettiva. E mentre le slot – nei bar come sul web – si moltiplicano, viene da chiedersi quale sia la vera strada per contenere un fenomeno così radicato. La risposta forse sta non solo nelle interdizioni, ma nel saper cambiare maniere e, soprattutto, stili di vita.