Minturnae, antica città degli Aurunci fu alleata dei Sanniti contro Roma, sconfitta divenne colonia avente funzione di controllo della via fluviale.
In età imperiale sviluppò la sua fortuna nel commercio come nodo fluviale-marittimo. Nel VI secolo venne abbandonata per l’insicurezza e l’incuria delle opere di bonifica, ed i pochi abitanti rimasti si trasferirono nel sito dell’attuale Minturno.
Nel 1931-33, con gli scavi condotti dall’Università della Pennsylvania, sono venuti in luce gli elementi fondamentali della cottà rimana pertinenti il Foro, sul decumano massimo, rappresentato dalla via Appia, e una cinta quadrata in muro poligonale di 180m di lato: questa doveva essere il sito dell’originario centro aurunco.
Nell’area di espansione ad occidente, si apriva una porta gemina, punto di arrivo dell’ascquedotto su archi ben conservato proveniente da Spigno, lungo 11 chilometri.
Il Foro repubblicano (sec. II a.C.) è compreso in un triportico, parte del quale invaso successivamente dalla scena del teatro augusteo, dove è individuabile il Capilolium, il Tempio a Giove, Giunone e Minerva, ed il Tempio a Roma ad oriente.
Il Teatro poteva ospitare circa 4.600 spettator, ed è oggi, in estate, luogo di rappresentazioni classiche.
Vi è anche un Anfiteatro ad occidente, ancora interrato.
Altro gruppo di edifici costituiscno il mercato o Macellum, con quadriportico ad archi su colonne e le Terme (sec. II c.C.) dove di riconoscono la vasca del Calidarium, con intercapedini per il riscaldamento, e quella del Frigidarium divisa in due parti.
Nell’ambulacro sotto la cavea del teatro sono esposti reperti epigrafici, tra cui liste ci commercianti di vari porti del Mediterraneo, sculture ed una raccolta di monete provenienti dal fiume, gettate in segno augurale al suo passaggio.
Scarse sono le conoscenze sugli approdi e sulla parte sinistra del fiume: su di esso si può ammirare il restaurato Ponte borbonico sospeso su catene di ferro, primo esempio in Italia progettato da Lugi Giura ed ineugurato nel 1832.
In prossimità della doce vi sono i resti del Santuario della ninfa Marica, divinità aurunca delle acque.
NOTIZIE UTILI:
Indirizzo: via Ferdinando II di Borbone, s.n.c. – 04026 Minturno (LT)
Orari: Area archeologica: 8.30-16.00 (invernale), 8.30-19.00 (estivo)
Costi: Consultare direttamente il sito
Giorni di chiusura: Lunedì, martedì, mercoledì, 1 gennaio, 25 dicembre
Telefono: +39 0771 680093
eMail: drm.laz@cultura.gov.it
Web: https://direzioneregionalemuseilazio.cultura.gov.it/luoghi/comprensorio-archeologico-e-antiquarium-di-minturnae-e-ponte-real-ferdinando/