L’etimologia del termine Kamikaze è: Kami (Dio) e kaze (vento, tempesta). Molto spesso l’espressione è erroneamente associata a persone che si immolano, mettendo in pericolo la loro vita pur di preservare un ideale.
Il realtà il termine nacque in circostanze storiche che nulla hanno a che fare con l’azione degli uomini. Il Giappone, nell’anno 1274 rischiava di essere invaso e conquistato dai mongoli, capeggiati da Kublai Khan, nipote del famoso Gengis Khan. Precedentemente i giapponesi avevano respinto orgogliosamente, le richieste di resa degli ambasciatori cinesi nonostante il Giappone fosse militarmente svantaggiato, il governo degli Houjou ritenne inaccettabili e umilianti le proposte cinesi che avrebbero reso il loro stato vassallo della Cina.
Dalla Corea una spedizione, forte di 900 navi e 30.000 soldati, salpò per invadere il Giappone. L’esercito mongolo aveva già conquistato l’isola di Kyushu, quando un tifone si levò all’improvviso costringendo la flotta di Kublai Khan alla ritirata.
Nel 1281, sette anni dopo, Kublai Khan ritentò l’invasione, questa volta con ben 140.000 soldati.
Anche in questa occasione si levò un tifone che costrinse l’armata mongola alla ritirata. I giapponesi interpretarono l’evento come una protezione degli dei a beneficio del popolo nipponico e chiamarono quel tifone Kami kaze, (tempesta divina o spirito degli dei).