4° appuntamento dell’ottava stagione di Confronti con Afghanistan: un Tragico “Grande Gioco” dalle Radici Antiche
Ospite: Francesco Villano il 2 Aprile alle ore 18:00 a Formia presso il Piccolo Teatro Iqbal Mansih –
INGRESSO LIBERO
Lo scorso mese di agosto, nel momento clou delle ferie estive, almeno nell’emisfero settentrionale, i media ci hanno proposto delle immagini che ci hanno letteralmente sconvolto.
Mi riferisco a ciò che stava accadendo in quelle stesse ore all’aeroporto di Kabul, in Afghanistan. Le truppe della coalizione internazionale, e in particolare gli americani, stavano abbandonando, in un caos spaventoso, quel martoriato paese, in attuazione di un accordo stipulato con i talebani, dopo oltre vent’anni di un conflitto che, iniziato dopo l’attentato alle Torri Gemelle di New York, si era impantanato in un’insostenibile impasse.
Quegli afghani che per anni avevano collaborato con le truppe della coalizione internazionale o che avevano iniziato a vivere senza la cappa opprimente della Legge islamica in “salsa” talebana, si son visti mancare il terreno sotto i piedi per cui, non volendo ritornare a forme di vita insostenibili o incappare nelle loro efferate vendette, si sono letteralmente avvinghiati agli aerei che stavano per decollare, con esiti raccapriccianti. Partendo da questi dolorosissimi fatti è nata l’esigenza di approfondire le vicende storiche di questo martoriato paese, posto nei crocevia della storia, sia da un punto di vista spaziale che temporale.
Un’area geografica che ha sempre rivestito un’importanza strategica. Una tappa obbligata per tutti coloro che dalle vastità dell’Asia centrale si spostavano da un lato verso il sub continente indiano, e dall’altro verso l’altopiano iranico e il Medio Oriente. Cammino che ovviamente avveniva anche a ritroso. Uno spazio che nel tempo ha visto ciclicamente prendere forma conflitti per l’egemonia regionale, se non globale. Basti pensare da un lato al “Grande Gioco” tra russi ed inglesi per l’egemonia in Asia centrale e meridionale svoltosi per buona parte del diciannovesimo secolo e inizio ventesimo; e dall’altro a ciò che è accaduto in questi ultimi quarant’anni dopo l’invasione sovietica dell’Afghanistan, a partire dal 27 dicembre 1979. L’epoca in cui viviamo è caratterizzata da un mondo che si è “ristretto”, vuoi per la globalizzazione, vuoi per i recentissimi strumenti di comunicazione di massa, e ciò che accade in una qualsiasi parte del mondo ci riguarda, come se accadesse nel cortile di casa.
E’ sempre più vero che: ”Il battito d’ali di una farfalla può provocare un uragano dall’altra parte del mondo”. ( da “The Butterfly Effect”, film del 2004; e ancora prima: dalla teoria, elaborata nel 1963 dallo scienziato Edward Norton Lorenz).
Francesco Villano si è laureato all’Istituto Universitario Orientale di Napoli con una tesi in Religioni e Filosofie dell’India.
Dal 05 febbraio 2009 è Giornalista pubblicista, e dal 2005 fa parte della redazione del Giornale on-line “Giornale-Wolf”.
E’ docente di: “L’islam e il dialogo tra le fedi abramitiche” presso l’Istituto Superiore di Scienze Religiose di Capua.
Ha pubblicato un libro su: “Hinduimo, Buddhismo e Islam.
Da anni organizza e partecipa ad incontri, dibattiti, tavole rotonde, conferenze e corsi di formazione (come docente) inerenti al buddhismo, allo hinduismo, all’islam, all’ebraismo e al dialogo interreligioso e interculturale, con una particolare attenzione al mondo della scuola e alle vicende politiche del Grande Medio Oriente.
E’ membro del Consiglio Scientifico Internazionale dell’Instituto de Estudos Avancados em Catolicismo e Globalizacao di Lisbona. Già presidente dell’Amicizia Ebraico Cristiana di Napoli, fa parte dell’ “Equipe per il Dialogo Ecumenico e Interreligioso” delle Diocesi di Napoli e Aversa; del Segretariato Attività Ecumeniche di Napoli; dell’Istituto per l’Oriente Carlo Alfonso Nallino di Roma; del Centro Culturale Islamico di San Marcellino (Aversa) e, in qualità di socio onorario, del Centro Henry Le Saux di Milano, per il dialogo con il mondo religioso indiano.