Il giardino giapponese riapre al pubblico, impalpabile ed effimero come un fiore di ciliegio, lieve e pesante come una lanterna di roccia, grazioso e fluttuante come un grappolo di glicine, trasparente e immoto come l’acqua nello stagno.
Giorni e orari di visita
Il giovedì e il venerdì ore 14.00, 14.30, 15.00, 15.30
LE PRENOTAZIONI SONO GESTITE DAL SITO EVENTBRITE.
NON SI ACCETTANO PRENOTAZIONI VIA MAIL E/O TELEFONO
Si raccomanda ai visitatori di indossare scarpe comode. Il terreno non è pianeggiante e il sentiero è coperto di ghiaia.
Vietato calpestare il prato.
È vietato fumare (incluse sigarette elettroniche), sedersi e consumare cibi e bevande dentro il giardino.
Si consiglia di arrivare 10 minuti prima dell’inizio della visita per la registrazione.
La prenotazione della visita al giardino viene confermata solo con la ricezione dell’email di avvenuta conferma da parte di Eventbrite.
Chi viene inserito nella lista di attesa riceverà un messaggio automatico dal sistema che non è la conferma della prenotazione.
Eventuali cancellazioni andranno effettuate attraverso la piattaforma EVENTBRITE
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Informazioni – Il Giardino (1.453 m2)
Il giardino dell’Istituto Giapponese di Roma è stato realizzato, su terreno in concessione dal Comune di Roma secondo accordi diplomatici, dal noto architetto Ken Nakajima, responsabile anche del progetto per l’area giapponese presso l’Orto Botanico di Roma.
Nel giardino, il primo realizzato in Italia da un architetto giapponese, compaiono tutti gli elementi essenziali e tradizionali del giardino di stile sen’en (giardino con laghetto), che ha raggiunto l’attuale splendore perfezionandosi attraverso i periodi Heian, Muromachi (XVI-XVII sec.) e Momoyama (fine XVII sec.): il laghetto, la cascata, le rocce, le piccole isole, il ponticello e la lampada di pietra, tôrô.
La veranda, tsuridono, che si protrae sul laghetto è uno dei migliori punti per godere la vista del giardino. Tra le piante presenti si trovano il ciliegio, il glicine, gli iris e i pini nani. Le pietre che formano la cascata provengono dalla campagna toscana.
Progettato da Ken Nakajima è il primo giardino realizzato in Italia (su terreno in concessione dal Comune di Roma) da un architetto giapponese, responsabile anche del progetto per l’area giapponese presso l’Orto Botanico di Roma.
Nel giardino compaiono tutti gli elementi essenziali e tradizionali del giardino di stile sen’en (giardino con laghetto), che ha raggiunto l’attuale splendore perfezionandosi attraverso i periodi Heian, Muromachi (XVI-XVII sec.) e Momoyama (fine XVII sec.): il laghetto, la cascata, le rocce, le piccole isole, il ponticello e la lampada di pietra, tôrô.
La veranda, tsuridono, che si protrae sul laghetto è uno dei migliori punti per godere la vista del giardino. Tra le piante presenti si trovano il ciliegio, il glicine, gli iris e i pini nani. Le pietre che formano la cascata provengono dalla campagna toscana.