L’area archeologica dell’antica città di Ferento
(a 7 km di Viterbo-strada Teverina), sarà accessibile durante l’intero periodo delle feste di fine anno (con la sola esclusione del 1° gennaio) fino a lunedì 6 gennaio 2020 dalle 11 alle 16 (ultimo ingresso ore 15,30).
L’iniziativa è dell’associazione culturale Archeotuscia di Viterbo. Grazie al costante impegno dei volontari è possibile visitare i resti dell’antica città. I quattro pannelli illustrativi apposti recentemente dall’associazione Archeotuscia onlus con il supporto della Fondazione Carivit accanto ai luoghi più significativi nell’area archeologica dell’antica città consentono ai visitatori di conoscere nei dettagli l’origine e la storia i singoli monumenti.
Si tratta di pannelli contenenti notizie in italiano ed inglese sull’antico teatro romano, le terme, il decumano (che coincideva con l’antica strada Ferientensis) e le taberne, la domus (dimora romana composta da 21 stanze) e le cisterne. I resti dell’antica città di Ferento sono la testimonianza di una lunga storia che la vide fiorire per diversi secoli, fino a raggiungere i diecimila abitanti nel I secolo d. C.
A Ferento è nata Flavia Domitilla maggiore, moglie di Vespasiano e madre di Tito e Domiziano, imperatori della stirpe Flavia. Nel 1172, i viterbesi, dopo una serie di scontri, la espugnarono e distrussero.
Oggi, dell’antica città, prima romana e poi medievale, è possibile visitare, una parziale, ma significativa area. Ferento ha dato anche i natali agli antenati dell’imperatore Marco Salvio Otone, marito delle più nota Poppea, che gestì il potere per pochi mesi nel 69 d.C..