Ecomuseo Casilino ad Duas Lauros
Co.he Days: due giorni di arte contemporanea a Casa Scalabrini 634
Con l’opera di land art “Coste” e la presentazione del progetto “Riverbero” di Maria Pia Picozza
12 dicembre ore 18.30 – opening Riverbero
13 dicembre ore 12 – inaugurazione nuovo allestimento M.A.U.Mi
Con l’opera di land art “Coste”, che segna il nuovo allestimento del M.A.U.Mi, e l’inaugurazione di “Riverbero”, l’installazione site-specific dell’artista visiva Maria Pia Picozza, il 12 e il 13 dicembre nascono i Co.He Days, giornate di conoscenza ed esplorazione delle eredità condivise del territorio, che avranno in Casa Scalabrini 634 il loro epicentro: un vero e proprio festival di arte contemporanea, una due giorni dove si intrecciano immagine, storia, memoria e partecipazione pubblica.
La storia dei flussi migratori, la fatica e la difficoltà del viaggio, la speranza del “mondo nuovo” e le sfide dell’integrazione sono l’argilla in cui si modella il progetto culturale del M.A.U.Mi, un luogo culturale e comunitario unico nel suo genere: un museo open air che nelle sue otto opere mette insieme i dinosauri e Sant’Elena, la rilettura di un moderno Costantino e la nascita di una Roma che già dalla sua fondazione è sempre stata meticcia, multiculturale, declinata al plurale. Il nuovo allestimento del M.A.U.Mi verrà presentato il 13 dicembre alle ore 12 con “Coste”, l’opera di land art realizzata su progetto di Giulia Papa, Giulia Bianchi, Lavinia Tommasoli ed Ilektra Mancini, curata da Claudio Gnessi e concepita come pedana multifunzionale e simbolo del Museo: un dispositivo narrativo e performativo che allude all’idea di approdo, ripartenza e attraversamento, temi centrali nella storia migratoria del territorio.
Dal 12 al 20 novembre il M.A.U.Mi si arricchisce del contributo di Maria Pia Picozza, “Riverbero”, un lavoro lungo mesi allestito nell’aula all’aperto di Casa Scalabrini 634 e che nasce da una lunga ricerca condotta dall’artista attraverso interviste audio a donne provenienti da circa venti Paesi, chiamate a condividere memorie, suoni, immagini e pratiche legate ai loro territori d’origine e alla loro esperienza migratoria.
Dalle loro voci emerge un archivio sonoro intimo e corale, trasformato da Picozza in una grande struttura composta da audio, proiezioni video, ombre e tracciati di fili di ferro – materiale ricorrente nella sua poetica – simbolo di connessione, memoria e movimento. Alla realizzazione del progetto hanno collaborato Elisa Nancy Natali (sound engineer), Laura Riccioli (attrice e performer, conduttrice dei workshop teatrali con le partecipanti) e il film maker Ippolito Simion, che ha documentato l’intero processo. La cura dell’ambiente luminoso è ad opera del light designer Diego Labonia.
Il M.A.U.Mi è un museo diffuso che intreccia arte urbana, ricerca storica e partecipazione. Ogni opera è collegata a un QR-Code che permette di approfondire i temi narrati, creando un ponte tra memoria e presente. Con l’ingresso di “Coste” e la presentazione di “Riverbero”, Casa Scalabrini consolida la propria identità come polo culturale dedicato alla ricerca sulle migrazioni, confermando la forza dell’arte come strumento di dialogo, integrazione e costruzione di comunità.
Il progetto fa parte del programma Giubileo dei Margini, ideato dall’Ecomuseo Casilino ad Duas Lauros e vincitore dell’Avviso Pubblico Artes et Iubilaeum – 2025 in collaborazione e sarà realizzato in collaborazione con le associazioni Z.O.E. – Zone Oltre le Evidenze APS, Pisacane 099 ODV e ASCS Onlus.










