Nel centenario della nascita di J. R. Wilcock, il Teatro Null, Officina Culturale della Regione Lazio I porti della Teverina, propone venerdì 24 maggio alle ore 18,30 presso il Palazzo Monaldeschi di Lubriano, uno studio su “Elisabetta e Limone”, atto unico scritto dall’autore negli anni sessanta. “E’ un testo incredibilmente attuale.” – ci dice Gianni Abbate che ne ha curato la regia – “Sembra che i segni del tempo che questa pièce a cavallo tra teatro dell’assurdo e comicità surreale, nel solco di quello stile difficilmente classificabile che caratterizzava l’autore argentino e oggi ingiustamente dimenticato, non l’abbiano minimamente scalfita.
È la storia di due solitudini che, incontrandosi per caso, scoprono un’attrazione reciproca. Elisabetta è una donna, ancora giovane, innamorata delle stelle. Da tanti anni non esce più di casa e non ricorda neanche più il perché. Ma una sera qualcosa arriva a scombinare il suo “equilibrio”. Un uomo, in cerca di un rifugio, le entra furtivamente in casa. È la storia di una stramba seduzione in cui si parte dalla totale incomunicabilità iniziale per approdare, attraverso un percorso di scoperta reciproca, a un rapporto reale e concreto, pur nella sua stranezza.
Elisabetta non cerca un punto di incontro con lui, ma lo ingloba nel suo personale teatrino dell’esistere, immobile e perfettamente asettico e Limone si fa trascinare in questa dimensione imposta. Sono due personaggi in fuga da un mondo esterno che non riesce a dare loro più calore. Per Wilcock, la caricatura del reale diviene tanto più̀ amara quanto più̀ la patina rassicurante di stereotipi socialmente imposti si rovescia in cinico individualismo, disappartenenza.
Forzare il proprio isolamento, strategia messa in atto da gran parte dei tragicomici eroi del suo teatro, ma anche dai personaggi minimi e derelitti che popolano molti dei racconti, assurge a metafora dell’esclusione che condanna quanti volontariamente rinunciano, o non si rivelano in grado di addomesticarsi, alle regole del progresso, ai riti consumistici imperanti e, in definitiva, a nuovi modelli culturali prefabbricati, di cui Wilcock, deridendoli, ha orrore. Egli resta ancora oggi, a mio avviso e incomprensibilmente, un autore attualissimo e poco esplorato in Italia e le sue opere teatrali, compreso il nostro Elisabetta e Limone, andrebbero senz’altro riproposte”.
Prendono parte allo spettacolo Gianni Abbate, Lorenza Colombi e Ennio Cuccuini.
Lo spettacolo è anche occasione per visitare il Palazzo Monaldeschi della Cervara di Lubriano, dimora storica italiana situato nel cuore della Tuscia e risalente al XVII secolo e viene proposto con apericena al costo di € 10,00.
Info e prenotazione obbligatoria: 3471103270.