Emanuele Giglio, dopo aver diretto per quasi trent’anni il teatro del Centro di Roma di recente chiuso dall’amministrazione municipale ha trasferito tutta la sua attività nella città di Formia e in occasione dei suoi sei lustri di teatro e dopo lunghi studi sulla musicalità del verso, presenta una lettura in forma di concerto per voce recitante della Divina Commedia di Dante Alighieri nel Salone Parrocchiale della Madonna del Carmine con l’intento di contribuire a ristrutturarlo con le repliche dello spettacolo rivolte inizialmente alle scuole secondarie di primo e secondo grado del territorio.
La scelta dei canti segue un suo personale criterio riassuntivo dell’intero viaggio: Paolo e Francesca; la ridda di diavoli in Malebolge; Ulisse; il Conte Ugolino; Matelda, immagine dell’eterno femminino in cui si trasfigura l’umana bellezza e l’altissima preghiera alla Vergine di San Bernardo che prelude alla vision divina, la vista dell’inesprimibile che conclude la commedia.
Giglio, attore-artifex, intende restituire nell’esecuzione l’originaria musicalità dell’endecasillabo dantesco, concentrando quella spinta verticale (matrice di tutta la sua ricerca teatrale) in cui il verso si rende pura vertigine sonora.