Dal 6 all’8 giugno, il festival approderà in via della Vetrina a Teatrosophia, con una speciale tappa che arricchirà ulteriormente il mosaico di visioni e linguaggi proposti da questa edizione.
Organizzato dalla compagnia DoveComeQuando, INVENTARIA 2025 – con la direzione artistica di Pietro Dattola e, per le Demo, di Flavia Germana de Lipsis – esplorerà in 10 serate – dal 16 maggio al 10 giugno – un ampio e diversificato ventaglio di forme e linguaggi, dalla prosa più tradizionale a quella sperimentale, dalla narrazione al teatro-danza, dal comico all’onirico, dalla clownerie al teatro di figura, dal teatro fisico al teatro d’oggetti.
Poesia, comicità, impegno, ironia: sguardi critici sul mondo che ci circonda, adattati nelle vesti lunghe e rifinite dei 7 spettacoli in concorso (più uno fuori concorso) o in quelle più brevi, spontanee e suggestive delle 6 demo selezionate.
Segno caratteristico di INVENTARIA è la sua natura diffusa: sono quattro i teatri coinvolti, in quattro quartieri della Capitale: che vede coinvolti oltre Teatrosophia anche Carrozzerie n.o.t (Ostiense), Teatro Trastevere (Trastevere), e TeatroBasilica (San Giovanni).
Ma la forza di INVENTARIA sta anche nella sua rete di partner in costante ampliamento, estesa nel 2025 a 36 realtà in 12 regioni d’Italia, che garantiscono un totale di 46 repliche e 28 giorni di residenzain palio per le compagnie in concorso. Ed è anche grazie a questa forza, a questo riscontro in tutta la penisola, che per il quindicesimo anno consecutivo INVENTARIA si conferma una festa del teatro off totalmente indipendente, autofinanziato e sostenibile.
“Il teatro off – o teatro indipendente -, in opposizione al teatro finanziato, è generalmente considerato un teatro minore, una gavetta cui molti sono costretti per arrivare a lidi ben più soleggiati, quando presenta, invece, caratteristiche uniche e irriproducibili altrove. Quello che si perde in scenografie mastodontiche e in cast numerosi – che pure hanno, se motivati, la loro necessità e ragion d’essere -, si guadagna in creatività, intimità e comunione. La necessità di adottare segni per il tutto (vuoi per motivi economici, logistici o di risorse umane), costringono l’artista ad aguzzare l’ingegno e il fruitore a esercitare l’immaginazione (non esiste scenografia più ricca!) e così la didascalia, distillata in una suggestione, si trasforma in arte. La prossimità fisica, propria degli spazi frequentati dalle compagnie indipendenti, consente di godere con maggiore partecipazione tanto della tecnica degli interpreti, quanto dell’esperienza emotiva.
La semplicità distillata del teatro off permette così di far germogliare lo spettacolo interiore, il più suggestivo e potente di tutti. Il teatro più bello che c’è.”
Pietro Dattola – direttore artistico
Venerdì 6 GIUGNO
h. 21.00
in concorso
Valdrada Teatro
DA FUORI TUTTO BENE – IL CAN CAN DEL CANCRO
di Giulia Vanni, Daniele Fabbri
con Giulia Vanni
illustrazioni The Sando styling Karma B
in collaborazione con Associazione L’albero dalle molte vite
co-produzione Teatro Valmisa
con il sostegno di Le città possibili Festival e Associazione Teatro del Lido di Ostia
Dottore, gliela faccio breve, a parte la cosa del cancro, io sto benissimo!
«Ecco, il problema è questo: quando ti capita di avere a che fare col cancro, la vita diventa insopportabile non tanto per la malattia in sé, quanto perché le tue relazioni diventano tese e fragili. Ma non perché siamo cattivi, siamo spaventati e non sappiamo fare l’unica cosa che può aiutarci: raccontarci com’è.» Da Fuori Tutto Bene è uno spettacolo che parla di cancro, con tono ironico eppure sincero, mentre racconta aneddoti esilaranti, come l’uso del cancro per svincolarsi dalle serate noiose o l’assurdità di scoprire che durante la chemio le zanzare non pungono. Il messaggio arriva forte e chiaro: la malattia può essere affrontata con coraggio, anche grazie all’umorismo. Una risata tanto liberatoria che accoglie la paura e la rende più leggera.
Giulia Vanni consegue il Diploma di Attrice e successivamente anche di Aiuto Regista presso l’Accademia Internazionale di Teatro di Roma. Nel 2009 fonda, con Chiara Becchimanzi e Monika Fabrizi, la Compagnia Valdrada che riceve numerosi premi. Nel 2024 scrive, interpreta e produce il suo primo monologo “Da fuori tutto bene – il can can del cancro” tratto da una storia vera e personale con il supporto autorale e registico di Daniele Fabbri.
Sabato 7 GIUGNO
h. 21.00
in concorso
Diego Frisina
HO RAPITO PAOLO MIELI
di e con Diego Frisina
regia Diego Frisina, Mario Pizzuti
suoni Alessandro Scorta, Gian Luca Fraddosio animazioni Marina Angelucci
co-produzione Fortezza Est
Progetto vincitore di PILLOLE tuttoin12minuti 2024
Diego Frisina, sopraffatto dalla faziosità dei mezzi di informazione e spaventato dalla prospettiva di una nuova guerra mondiale, decide di compiere un gesto estremo: rapire il noto giornalista Paolo Mieli.
Lo spettacolo è una satira oraziana, dove il crescendo di assurdità delle vicende che vive il protagonista ha sempre lo scopo di smascherare alcuni aspetti della società occidentale contemporanea. Un one-man show che strizza l’occhio alla stand up comedy, pur non rinunciando mai allo story-telling e ai diversi mezzi espressivi che il teatro offre per riuscire a veicolare contenuti ed esperienze.
Diego Frisina recita mel 2014 come protagonista di puntata nella serie Don Matteo, e come personaggio ricorrente nell’ultima stagione de I Cesaroni. Si diploma come attore presso Teatro Azione e continua a prendere parte a progetti audiovisivi – nel 2019 è un personaggio ricorrente nella serie RAI Io ti cercherò. Nel 2021 il suo primo spettacolo, “Dio non parla svedese” (miglior drammaturiga Torino Fringe 2024, Menzione Speciale Milano Off Fringe 2022, premio palco off Catania Off Fringe 2022)
Domenica 8 GIUGNO
h. 21.00
in concorso
Giuseppe Innocente / Malmànd Teatro
OMBRE
di e con Giuseppe Innocente
regia Ivano Picciallo
musiche Angelo Sicurella
Vincitore bando di residenza HUMUS 2022
Menzione speciale Portraits on Stage 2023
“Tu lo hai mai visto il mare?”
Donne che volano per andare a fare la spesa nei mercati di Palermo, pagliacci alti 3 metri che ti aspettano la notte ad un incrocio; una pioggia di pietre che addosso diventano morbide come spugne; tesori sognati la notte che si trasformano in cenere alle prime luci dell’alba, se nessuno ha il coraggio di andarli a prendere. Sono alcuni dei racconti che si possono ascoltare dagli abitanti dell’ultima, più piccola e remota delle Isole Eolie: Alicudi. É come se gli arcudari avessero un canale aperto con il proprio inconscio collettivo e individuale, sviluppando così la capacità di proiettare all’esterno con vere e proprie visioni tutto ciò che rimane inespresso nelle loro anime. Usando un termine preso in prestito dalla psicologia junghiana, tutto ciò che si muove nella loro “ombra”. E di ombre sono popolate le stradine, i sentieri e le campagne impervie di quest’isola. Gli uomini e le donne di Alicudi vivono una sorta di realtà parallela, mostrandoci che non tutto ciò che ci circonda può essere spiegato dal pensiero logico-razionale con cui siamo abituati a interpretare il mondo.
Giuseppe Innocente nasce ad Agrigento nel 1985, si trasferisce a Milano dove si avvicina al teatro sotto la guida del Maestro Kuniaki Ida. Nel 2009 si trasferisce a Roma dove prosegue gli studi teatrali. In teatro è stato diretto da Emma Dante, Civilleri-Lo Sicco, Giancarlo Sepe, Livia Gionfrida, Davide Enia, Ivano Picciallo, Andrea Pizzalis, Donatella Finocchiaro tra gli altri. Nel 2016 entra nella compagnia Malmànd Teatro con la quale vince il premio Roma Fringe Festival 2017 con lo spettacolo “A sciuquè”. Finalista al Premio Scenario con il monologo “Body Begs Water” (2017).e con lo spettacolo “SAMMARZANO” (2019).
E dopo ogni spettacolo il consueto aperitivo offerto dal teatro!
Info:
Orari: 21.00
Biglietti: € 15,00
