Musica magnifica, melanconica e a volte triste. Nasce in America nell’ottocento e sono gli schiavi deportati dall’Africa che usano queste canzoni nelle piantagioni di cotone, per comunicare fra loro senza che i “Padroni” capiscano di che parlino. Con pochi strumenti ma con tanto canto descrivevano la loro condizione di schiavitù e la preghiera a Dio di farla cessare quanto prima.
Domenica 27 novembre alle ore 18,00, nella biblioteca di “Arte Libera-Mente”, la cantante Alina Mancuso, accompagnata dal chitarrista Danilo Rubei, ne traccerà una sintesi storica.
Il costo dei biglietti è di euro 10 per gli associati e di euro 15 per tutti gli altri. Da non perdere.