«Qui abita mio zio, qui abita mio nonno, qua quel signore del bar», le voci dei bambini iniziano a rimbombare vivaci, entusiaste, libere tra i vicoli e gli archi di un centro storico addormentato. Come un ingranaggio rumoroso ma preciso, ognuno nella sua postazione tra piazza fra diavolo, chiesa di San Michele, la corte, la piazza, la sala, le scale del castello medievale: dal 6 all’8 Giugno il borgo storico di Itri prende vita grazie a “Il teatro nel teatro”.
Vicoli e piazzette, fino all’ antico castello che dall’alto guarda il paese, saranno un grande teatro a cielo aperto grazie alla fantasia dei ragazzi dell’ Istituto Comprensivo Itri guidati dai docenti e dalla dirigente Lidia Cardi. Ogni giorno a partire dalle ore 20:00 fino alle ore 22:00 ripeteranno a scaglioni tre volte il proprio quadro teatrale per un vero spettacolo d’insieme fatto dai bambini. Oltre quattrocento ragazzi delle 20 classi della scuola primaria metteranno in scena ogni sera quadri teatrali per un percorso itinerante fatto di storie e racconti. Il 7 Giugno saranno presenti anche alcuni studenti dell’istituto agrario a conclusione del progetto “Circuito aperto” a cura della Cooperativa sociale “Viandanza”, il 6 e il 7 lungo il percorso gli studenti dell’indirizzo musicale riempiranno le strade di musica e poesia.
Pirandello, Moliere, Manzoni, Aristofane, De Filippo e non solo: è proprio il teatro il tema conduttore del progetto “La zattera del teatro” a cura del Teatro Bertolt Brecht di Formia per la direzione artistica di Maurizio Stammati all’interno del progetto “Officine culturali” della Regione Lazio e del riconoscimento del Mibact.
<L’ordinarietà di un laboratorio teatrale è diventato, per cinque anni consecutivi, la straordinarietà di una scuola intera. Perché i genitori hanno creduto con noi nella fantasia e nella creatività dei bambini. Perché le insegnanti hanno fatto scuola ignorando aule, banchi e cattedre. Perché alcune di esse hanno sfidato la paura di organizzare l’imprevedibile. Perché abbiamo lasciato un palco e invaso il cuore del paese. Perché desideriamo che dalle pietre, dalle alte mura, dalle torri svettanti, dai campanili e dalle scale ardite di un borgo straordinario i nostri bimbi assorbano le forze e restituiscano vitalità. Perché del cuore del paese scoprano le ombre e le curve, le salite e i fiori. Perché se ne impossessino, con la loro irrefrenabile energia, e ne diventino cittadini e attori. Perché vogliamo sentir rimbalzare nei vicoli le loro risa e le loro emozioni, i passi e gli sguardi di genitori e nonni, la curiosità di amici, le parole di testi straordinari, le immagini e i colori di artisti entusiasmanti, i suoni che ci scavano l’anima…. Perché vogliamo sentire lo sforzo di arrivare fino in cima, negli angoli più alti, e sentire il gusto di ciò che ci ricompenserà di meraviglia>, afferma il dirigente scolastico Lidia Cardi.