Verrà inaugurato sabato 22 maggio alle 10:30 il Museo Contadino di Monte Compatri.
Un luogo che nasce con l’intento di riportare alla luce le tradizioni delle famiglie contadine andate perse nel corso degli anni. All’interno del Tinello Borghese sono state ricreate – con reperti recuperati nelle grotte e nelle cantine di Monte Compatri abbandonate da tempo – una casa contadina e la cantina del Cardinale Scipione Borghese del 1600.
La parte più antica di Monte Compatri si trova su una collina di lapillo vulcanico. Questa caratteristica ha facilitato la realizzazione di numerose grotte scavate manualmente allo scopo di conservare il vino durante le stagioni più calde. Monte Compatri ha vissuto per anni di un’economia agricola.
Patate, grano, granoturco erano coltivati su tutto il territorio. Ma a fare la differenza erano i vigneti. Le numerose cantine situate nel centro storico del paese testimoniano una particolare attenzione alla coltivazione della vite. Fino agli anni settanta si viveva il periodo della vendemmia come una grande festa paesana. Il contadino lavava e rifondava botti, gregarole e caratelli.
I colpi di martello sui cerchi e il ticchettio dei ferri di cavallo annunciavano l’inizio della vendemmia.
Il raccolto veniva trasportato con bigonci a dorso di asini e muli. Usanza paesana era la donazione di grappoli d’uva al Parroco che preparava il vino in una piccola cantina adiacente alla Chiesa da usare durante le funzioni religiose. Il Museo Contadino vuole far vivere ai visitatori queste atmosfere. Il Museo Contadino di Monte Compatri sarà aperto su prenotazione chiamando l’associazione Archeoclub Monte Compatri al n. 392/314 9944. Le visite saranno consentite a gruppi di massimo 14 persone per rispettare le normative Anti Covid19.