La prima spada e l’ultima scopa è una favola popolare campana, inserita da Italo Calvino nelle sue Fiabe Italiane. Due mercanti vivono l’uno dirimpetto all’altro.
Il primo ha sette figlie femmine ed il secondo sette figli maschi. Ogni mattina, il mercante dai figli maschi si rivolge all’altro schernendolo così: “buongiorno mercante dalle sette scope”. La figlia più piccola, vedendo il padre offeso e rattristato dall’offesa, gli consiglia di proporre all’altro una sfida: eglidovrà prendere la prima spada sua (il figlio maggiore) e, suo padre, l’ultima scopa sua (la figlia minore), i due si sfideranno, quindi, a chi per primo riuscirà a portar via, al re di Francia, scettro e corona.
In palio tutta la loro mercanzia. I due figli partono quindi per la missione, superando continue difficoltà, fino a giungere dal re di Francia. La forza fisica e il possente cavallo della “prima spada” serviranno a poco contro l’astuzia e l’acume dell’ultima scopa, che, travestendosi da uomo, riuscirà ad introdursi a corte.. tuttavia il suo travestimento verrà messo a rischio dalle continue prove che il re gli domanderà di fare intuendo che si tratti di una ragazza ed essendosi invaghito di lei. La favola pone l’accento sugli stereotipi di genere, cercando di simbolizzarli con il linguaggio tipico dell’universo favolistico. Il maschio porta con se pesanti armi ed un’enorme cavallo, mentre la ragazza ha una cavallina minuta e abiti leggeri.
L’astuzia ed il ragionamento avranno la meglio sulla forza, garantendo il risultato ed il riscatto dall’affronto iniziale.
con Beatrice Fedi / Chien Barbu Mal Rasè
narratrice Beatrice Fedi
burattinai Emanuele Avallone / Daniele Spadaro
musiche originali Emanuela Belmonte
adattamento testo Emanuele Avallone
burattini, scene e costumi Daniele Spadaro