Il titolo scelto da Mauro Molinari per la sua mostra è certamente pertinente al suo carattere, ma è un aggettivo ambiguo dalle valenze semantiche variegate. Il mondo che egli interpreta nelle sue opere sembra allegro, è vivido e piuttosto ironico; guardato più a fondo appare un po’ inquietante nelle sue case affollate, nei volti ridanciani e spesso grotteschi. Uno scenario percorso da una corrente ad alto voltaggio.
Questo riporta al titolo con cui apre lo spettacolo: il suo occhio a tratti divertito, è anche cupo o malinconico. Il suo stile è deliberatamente bizzarro e lunatico.
Tuttavia, anche a prima vista non sfugge il mestiere calibratissimo, sorvegliato, la perfezione nella costruzione scenografica e nella stesura dei colori; e l’amore alquanto disperato che pervade la rappresentazione di questo nostro mondo.