10 giorni di festa, 10 contrade in gara, circa 1500 persone impegnate.
Non solo una manifestazione estiva: il Palio è tradizione e cultura.
Il Palio delle contrade nasce da una geniale idea di Ermino Latini, che nel 1990, divenne assessore alla Cultura di Artena.
Era da tempo che si cercava di stimolare l’amministrazione comunale a realizzare un momento d’incontro per tutti i cittadini di Artena e delle Contrade. A Latini venne in mente, sentendo le più disparate opinioni, una sorta di gara che avrebbe dovuto essere il pretesto per rinverdire e rinvigorire la nostra cultura e la nostra tradizione. Attraverso varie riunioni con i rappresentanti delle Contrade si arrivò a stabilire un piccolo vademecum di come sarebbe dovuto essere il Palio delle Contrade. Innanzitutto il periodo preso in considerazione fu, a giuste ragioni, l’intero diciannovesimo secolo e la prima metà del ventesimo. Si stabilì che tradizionalmente il popolo di Artena era un popolo di contadini e pastori, e che quindi tutto il Palio doveva ruotare attorno a questi punti fermi. Solo in seguito, giustamente, si pensò di inserire una splendida coppia di buoi, a ricordare che Artena era la sede dell’università dei “Boattieri”: categoria forte di fine secolo, che raggiunse il suo apice dopo l’ingresso del 1900.
Tutti i giochi, quindi dovevano richiamare alla mente le tradizioni di questo popolo: straordinario per lealtà e per solidarietà. All’idea del Palio, Artena rispose immediatamente in maniera positiva. Applaudì non solo ai giochi, alla competizione, ma anche soprattutto alla sfilata inaugurativa, ai costumi e alla scenografia.