Giovedì 18 giugno alle 21.00 apre la rassegna l’organista romana Livia Mazzanti con un omaggio a Roma: il concerto sarà intitolato “ROMA DESERTA”, ripensando ai giorni del lock down, quando agli occhi dei pochi passanti la città si presentava nel suo aspetto più autentico. Al titolo si aggiunge una citazione di Goethe: “Tutto è come lo immaginavo, e tutto è nuovo”.
Livia Mazzanti è un’organista dall’ampio orizzonte interpretativo, che spazia dal Rinascimento ai giorni nostri. È anche improvvisatrice, arte trasmessale da Giacinto Scelsi a Roma, quindi da Jean Guillou, col quale si è a lungo perfezionata a Parigi. I suoi concerti l’hanno condotta in Europa, Nord e Sud America e Medio Oriente. Le sue incisioni di opere di Schoenberg, Busoni, Hindemith, Scelsi, Guillou e la riscoperta in prima mondiale delle integrali organistiche di Rota e Castelnuovo-Tedesco, sono considerate di riferimento.
Il programma offre un’immagine musicale della Roma antica e moderna, alternando grandi compositori per organo attivi a Roma tra Seicento e Settecento e musicisti dei secoli successivi, dall’Ottocento ai nostri giorni, che hanno espresso le sensazioni suscitate in loro dalle bellezze di Roma.
Si inizia con la “Toccata sesta” del Secondo Libro di Gerolamo Frescobaldi, il più grande compositore di musica organistica del Seicento, nato a Ferrara ma vissuto per oltre quarant’anni a Roma, dove ebbe l’incarico di organista di San Pietro. Domenico Zipoli era nato a Prato ma si trasferì giovanissimo a Roma, dove fu organista a Santa Maria in Trastevere e alla Chiesa Nuova, finché nel 1716 venne inviato dai suoi superiori (apparteneva infatti all’ordine dei Gesuiti) nelle missioni dell’America del Sud: si ascolterà uno dei brani più famosi, la “Canzona in sol minore“, pubblicata poco prima di lasciare per sempre Roma. Poi Livia Mazzanti eseguirà la “Toccata settima in re minore” di un altro toscano trapiantato a Roma, Bernardo Pasquini, il più stimato musicista attivo nella città dei papi nella seconda metà del Seicento; fu organista in importanti chiese come Santa Maria Maggiore, nonché “organista del Senato e del Popolo Romano” e compose anche per la grande aristocrazia, come i Borghese, i Chigi e Cristina di Svezia.
Ai tre compositori del periodo barocco Livia Mazzanti alterna tre compositori di epoche successive. Di Mario Berlinguer, nato a Roma nel 1961, esegue “Jeux d’escalier” del 2012, ispirato all’intreccio barocco delle scale di Trinità de’ Monti. Il Novecento è rappresentato da “In nomine Lucis”, composto nel 1974 da Giacinto Scelsi, che inventò una tecnica speciale per ottenere dei microtoni e degli effetti sonori che sembrerebbero preclusi a questo strumento. Il concerto si conclude con Franz Liszt, che per molti anni scelse di vivere a Roma e nel 1862 compose “Évocation à la Chapelle Sixtine”, in cui rievoca le impressioni ricevute dall’ascolto del Miserere di Allegri e dell’Ave verum di Mozart sotto gli affreschi di Michelangelo.
Gli altri due concerti della rassegna “Organizzando” si svolgeranno il 25 giugno e il 7 luglio – sempre nella Chiesa Evangelica Luterana di via Sicilia 70, con inizio alle 21 – e avranno come protagonisti rispettivamente Francesco Finotti (musiche di Brahms, Bach e Guillou) e Daniel Matrone (musiche di Matrone, Bach, Saint-Saëns e Guilmant).
Saranno scrupolosamente rispettati il distanziamento sociale e le altre disposizioni per la prevenzione del coronavirus (quindi è obbligatoria la mascherina).
L’ingresso è gratuito ma è necessaria la prenotazione, telefonando al n. 06-3610051/2 entro le ore 13 di giovedì 18 giugno 2020 (è possibile prenotare per un massimo di 4 persone, comunicando i nomi dei partecipanti).
L’accesso alla Chiesa Luterana è consentito a un massimo di 50 persone munite di dispositivi di protezione delle vie respiratorie.