Dal 5 all’8 ottobre al Teatro Basilica di Roma andrà in scena Ho bisogno di sentire qualcuno che mi dica che sto bene, una produzione MAT – Movimenti Artistici Trasversali, un testo nato dall’idea di Di Eusanio, Galiani, Martino Ghiglia, Nuti, la drammaturgia di Maria Teresa Berardelli e la regia di Giacomo Vezzani.
Lo spettacolo racconta la storia di quattro donne, quattro amiche che si incontrano a una cena dopo tanto tempo. «È passato un anno dall’ultima volta che si sono viste e qualcosa durante quell’anno è accaduto nelle loro vite – dichiara la drammaturga Maria Teresa Berardelli – qualcosa che le ha piegate e trasformate, allontanandole inevitabilmente. Non sono più quelle di prima quando si rivedono, ma fingono di esserlo, cercando di rimuovere il problema: si nascondono, fanno finta di niente, giocano con la loro vita e la loro amicizia. Ma cosa accade quando questo gioco si spezza? Cosa accade se si abita un gioco opposto?».
Un quesito complesso per mascherarsi e smascherare l’altro. Un alibi per rifugiarsi in un mondo ideale, fatto da prospettive diverse che cullano l’illusione e alimentano il rifiuto nei confronti della realtà, fatta di non azioni e scelte mancate; un mondo ideale dove la rabbia, la delusione, l’amarezza, la paura si traducono in azione.
«Il lavoro nasce dalla necessità di raccontare noi stessi e l’incapacità di essere sinceri con gli altri – afferma il regista Giacomo Vezzani – celando la nostra personalità o addirittura ribaltandola completamente, per capire che siamo sempre vittime delle circostanze. Quindi se il dramma si tramuta in commedia, diventa un gioco teatrale dove ogni possibilità narrativa si tramuta in parossismo e spinge ad un climax sempre più complicato ed esilarante. In questa dinamica il tempo sembra essere sospeso e le possibilità di affrontare la realtà si moltiplicano, fino a sprofondare in un “non luogo”, in una sospensione di tempo che assomiglia al territorio del sogno ed estende la nostra possibilità di essere».
La scena si tramuta dunque in uno specchio, riflettendo le infinite versioni dell’essere umano che prova a riscrivere la propria storia e il momento conviviale della cena apre un viaggio inaspettato che prosegue su un doppio binario, un viaggio pericoloso e confuso, tanto da non capire più dove ci si trovi, se all’interno di un mondo reale fatto di sottrazione e silenzio, o di quello ideale dove tutto sembra essere possibile.
In scena gli attori Elisa Di Eusanio, Giulia Galiani, Valentina Martino Ghiglia, Marta Nuti; l’assistenza alla regia è di Marco Carta, i costumi sono di Marta Genovese, la scena di Laura Giannisi e le luci di Javier Delle Monache. Musiche e suono a cura di Vanja Sturno, la coreografia è di Daira Nocera, foto e grafica di Manuela Giusto.
MAT – MOVIMENTI ARTISTICI TRASVERSALI
Nel 2022 a Lucca nasce MAT-Movimenti Artistici Trasversali. Facendo tesoro di anni di esperienza maturata all’interno del Teatro Del Carretto, alcuni collaboratori storici hanno deciso di proseguire la ricerca in MAT e di intraprendere un percorso che moltiplica i campi di ricerca, sperimenta nuovi linguaggi e incoraggia percorsi artistici multidisciplinari.
Il Teatro è un “campo magnetico per tutte le arti” (Kandinskij) e la direzione artistica di Jonathan Bertolai con la consulenza artistica di Giacomo Vezzani e Giacomo Pecchia, intende nutrire questa visione, per arrivare a coinvolgere nella nuova ricerca un pubblico eterogeneo e trasversale, con il quale coltivare un rapporto di scambio duraturo e continuativo.
La produzione di spettacoli teatrali, la progettazione di attività formative rivolte a tutti, la promozione di eventi performativi e l’organizzazione del festival Lucca Visioni (declinato nei tre momenti di Eutopia, Teatro e Contaminazioni, e Kids) sono fra le attività progettate e promosse da MAT. All’interno della rosa di proposte pensate per il pubblico, particolare cura sarà dedicata alla valorizzazione e alla promozione del Repertorio del Teatro Del Carretto e alla sua rilevanza nel teatro di ricerca internazionale.
La Residenza artistica presso il Teatro del Giglio, solido partner da più di trent’anni, e la recente disponibilità di alcune sale delle Scuderie ducali di S.Romano da parte del Comune di Lucca, rinnovano la stima delle Istituzioni verso il nostro lavoro e ci permetteranno di elaborare un progetto hub, un contenitore teatrale e connettore di linguaggi artistici, animati dalla convinzione che il Teatro sia un fondamentale generatore di impatti sociali e culturali rivolti a tutta la cittadinanza, e ancora più urgenti e necessari in seguito agli effetti della pandemia sul senso di comunità.