Sabato 8 e domenica 9 ottobre dalle ore 17:00 presso Piazza Umberto I (già Piazza Medullia) a Sant’Angelo Romano (RM) Anonima Teatri presenta Teatri d’Autunno, rassegna di spettacolo dal vivo multidisciplinare che porterà nel Comune della provincia di Roma artisti emergenti di ampio respiro nazionale con spettacoli dal carattere innovativo spaziando tra prosa, narrazione, stand-up comedy e spettacoli per bambini.
Ad aprire la prima giornata Memorie di un ciabattino di Anonima Teatri, compagnia di teatro fisico diretta da Yoris Petrillo e Aleksandros Memetaj, che racconta di Donato, abile ciabattino al tempo di Cesare e di suo figlio Giulio attraversando le vicende legate alla congiura più famosa della Storia. Si continua poi con il monologo pluripremiato e da 7 anni programmato in tutta Italia e all’estero, Albania Casa Mia di Aleksandros Memetaj. La storia di un figlio che crescerà lontano dalla sua terra natia e quella di un padre, dei suoi sacrifici per evitare di crescerlo nella miseria di uno Stato logorato dopo il crollo del regime comunista del ‘91, ma anche una storia di grande amore nei confronti della propria terra.
La seconda giornata avrà invece inizio con Nogu Teatro che coinvolgerà i bambini presenti nello spettacolo Il Paese delle Meraviglie per ritrovare, insieme alla Regina di Cuori e al Cappellaio Matto, la protagonista Alice e far continuare ad esistere quel mondo fantastico. A seguire Cuoro – inciampi per sentimenti altissimi di Gioia Salvatori, spettacolo nato nel 2012 da un blog e dal tentativo di raccontare attraverso un linguaggio comico e personale un punto di vista sul mondo, riflessioni, nevrosi e paradossi della quotidianità.
L’attività è inserita nell’ambito del ciclo di programmazione “Spettacoli dal vivo nei comuni della Città metropolitana di Roma Capitale” con il sostegno del Ministero della Cultura e di Roma Capitale e con il patrocinio del Comune di Sant’Angelo Romano.
PROGRAMMA:
8 ottobre h 17
Memorie di un ciabattino
di Aleksandros Memetaj e Yoris Petrillo
con Beatrice Fedi
produzione Anonima Teatri / Twain Centro di Produzione Danza
in residenza Teatro Il Rivellino, Spazio Fani, Supercinema – Tuscania
con il contributo di MiC – Ministero della Cultura, Regione Lazio, Fondazione Carivit
Finalista POLLINEfest 2022
Roma 49 a.C.
Cesare passa il Rubicone, deciso ad entrare a Roma con l’esercito. I senatori scappano dalla capitale, tra questi vi è Catone l’Uticense che si rifugia prima in Sicilia e poi in Numidia (attuale Africa Nord-Ovest).
Assieme al politico stoico scappa con lui anche Donato, abile ciabattino e servo fidato di Catone, costretto a lasciare a Roma il figlio di 7 anni, Giulio.
Roma 44 a.C.
La capitale è in subbuglio. Bruto e Cassio stanno organizzando la congiura ai danni di Cesare, il quale ha appena rifiutato per la terza volta la corona offertagli dal generale Antonio.
Giulio è cresciuto come servo nella famiglia di Bruto (nipote adottivo di Catone), gli è stata data un’istruzione pari a quella degli uomini liberi e ora sogna di entrare nell’esercito e combattere accanto a Cesare, diventare il suo braccio destro e seguirlo in giro per il mondo. Ma Giulio non è portato per fare la guerra, è piccolo di statura, debole e la vista del sangue lo fa star male.
Giulio passa quindi le sue giornate tra la scuola e il vecchio “laboratorio” del padre assieme al suo amico-cane Luppolo, in attesa che Bruto gli conceda la libertà.
È proprio dentro il vecchio “laboratorio” che passato e presente iniziano a chiamarsi, creando un filo che attraversa i campi di battaglia, gli intrecci politici, gli ideali degli uomini che guidavano la società dell’epoca, che lega le speranze di un padre e i sogni di un figlio.
Memorie di un ciabattino parla del legame inestirpabile che c’è tra un padre e un figlio, di quanto gli insegnamenti e l’amore di un genitore possano oltrepassare i limiti fisici dello spazio e del tempo.
Albania Casa Mia
di e con Aleksandros Memetaj
regia Giampiero Rappa
assistente alla regia Alberto Basaluzzo
produzione Anonima Teatri / Twain Centro di Produzione Danza
Vincitore Premio Museo Cervi – Teatro per la Memoria 2016
Vincitore Premio Avanguardie 20 30 [Bologna]
25 febbraio 1991, Albania. Il regime comunista che per più di 45 anni aveva controllato e limitato la libertà dei cittadini albanesi è ormai collassato. Il malcontento del popolo si esprime con manifestazioni, distruzione dei simboli dittatoriali ed esodi di massa, per primo quello di Brindisi. Tanto più che il focolare della rivolta, ultimo in Europa, aspetta da anni, dopo la morte di EnverHoxha nel 1985 e la caduta del muro di Berlino nel 1989, di appiccare, a partire da Scutari, divampando poi in tutta la nazione e raggiungendo le città principali: Tirana, Durazzo e Valona. I movimenti politici formatisi (soprattutto diseredati, intellettuali e studenti) cominciano ad agitarsi contro il governo. Le Ambasciate vengono aperte dai rispettivi paesi e inondate di persone richiedenti asilo. Allora il presidente Ramiz Alia concede il diritto di viaggiare fuori dallo stato, riaprendo i confini e aprendo all’economia libera. Migliaia di persone cercano di scappare verso l’Occidente partendo dai porti di Valona e Durazzo con navi, pescherecci e gommoni diretti verso l’Italia. Tra questi c’è anche Alexander Toto, trentenne che scappa da Valona a bordo del peschereccio “Miredita” (Buon giorno) e giunge a Brindisi. In quel peschereccio c’è anche Aleksandros Memetaj, bimbo di 6 mesi. Albania casa mia è la storia di un figlio che crescerà lontano dalla sua terra natia, in Veneto, luogo che non gli darà mai un pieno senso di appartenenza. “Albania casa mia” è anche la storia di un padre, dei sacrifici fatti, dei pericoli corsi per evitare di crescere suo figlio nella miseria di uno Stato che non esiste più. È anche la storia del suo grande amore nei confronti della propria terra, di grande patriottismo, di elevazione di alcuni valori che in Italia non esistono più. Quando il popolo piange sangue e si ribella allo Stato, per un gioco controverso dell’animo umano il cuore, pur bagnato di veleno, conserva gli odori, le immagini e i dolci ricordi di una nazione unica, con una storia sofferta e passionale. I destini di Aleksandros Memetaj e Alexander Toto apparentemente lontani si incrociano più volte nella storia fino creare un’unica corda, un unico pensiero. Finché l’uno diventerà il figlio e l’altro il padre.
9 ottobre h 17
Il Paese delle Meraviglie
spettacolo per bambini
di Andrea Dellai
regia Ilaria Manocchio
con Agnese Lorenzini, Ilaria Manocchio e Fabio Versaci
produzione Nogu Teatro
Alice è scappata, ma la Regina di Cuori non si dà per vinta e continua a cercarla senza sosta. Corre dal Cappellaio Matto, convinta di trovarla, ma la bambina non c’è e la Regina scopre, tra torte di non compleanno e orologi rotti, che il Paese delle Meraviglie sta scomparendo. Nemmeno lei sa cosa fare. Solo attraverso lo sguardo dei bambini e la loro immaginazione può tornare a esistere. Pronti a entrare nella sala da tè del Cappellaio Matto per festeggiare insieme un simpaticissimo non compleanno e aiutare la regina a ritrovare la speranza? Un sogno ad occhi aperti nel fantastico mondo di Alice. Lo spettacolo sarà preceduto dal laboratorio omonimo.
Cuoro – inciampi per sentimenti altissimi
di e con Gioia Salvatori
costumi Francesca Di Giuliano
Cuoro nasce nel 2012 da un blog e dal tentativo di raccontare un punto di vista sul mondo mettendo in luce attraverso i toni della satira di costume alcune riflessioni sconnesse, nevrosi e paradossi della quotidianità che costellano le vite di ognuno avvitandole tragicomicamente su se stesse. Il progetto del format Cuoro, continua dalla sua nascita a dialogare col web e con le piattaforme social in cui vengono sviluppati contenuti pensati ad hoc ed elaborati per la comunità di persone che segue l’evolversi del progetto sia on line, che poi come pubblico a teatro. Nel corso degli anni Cuoro è diventato uno spettacolo di cui esistono diverse versioni declinate a seconda dei temi affrontati: una versione che ragiona intorno al mondo femminile, una sul Natale e questa che parla d’amore, il tutto nel tentativo di costruire un linguaggio comico personale e un teatro che dialoghi con la tradizione della comicità ma anche con le nuove forme espressive della comicità stessa, come ad esempio la stand up.
Ingresso gratuito