La mostra Texture of Resistance pensata per COSMO, con la curatela di Camilla Boemio, rimanda alle arti tessili e alle pratiche partecipative. Una nuova estetica evidenzia una ricerca fervida dell’utilizzo del tessile, aprendo la discussione ad una rinnovata analisi del linguaggio nelle sue forme più ibride ed attente al tessuto sociale.
La tessitura è un campo semantico che ha implicazioni culturali di grandi rilievo, e in modo particolare l’arte meticolosa e raffinata del tessere non può esimersi dal riprendere uno dei personaggi simbolo che Ovidio ha descritto nelle Metamorfosi: Aracne; la talentuosa tessitrice che Minerva punisce per l’insolente superbia trasformandola in ragno. Il culto di Aracne si è tramandato da Ariosto fino ai giorni nostri, non perdendo di fascino ed arrivando ad influenzare la pratica seminale di Louise Bourgeois.
Come Aracne; l’arte prettamente femminile utilizza nel linguaggio e nell’uso dei materiali in formule sovversive, innovative, con modelli di intensa laboriosità che si sovrappongono all’epifania ed alla tenacia. Il viaggio atemporale di Aracne è un viaggio nel filo, che porta verso le stelle ed abbraccia le pratiche d’arte visiva.
Texture of Resistance mette in dialogo la pratica delle artiste Maria Elisa D’Andrea, Giulia Nelli, e Maria Antonietta Scarpari. Presentandosi come una costellazione, la mostra rifletterà diverse sfumature del linguaggio d’arte, in un rimando atemporale nel quale le installazioni e i disegni esposti consentono prospettive di pensiero sperimentali. Molti dei lavori esposti sono stati realizzati appositamente per la mostra, ed in dialogo con lo spazio espositivo.
La ricerca di Maria Elisa D’Andrea abbraccia metodi non convenzionali e un’attenta sperimentazione dei materiali, esplorandone i vari stati di esistenza formale e allegorica. I suoi soggetti sono tratti da narrazioni personali e fonti relative alla storia e alla mitologia, riflettendo l’interesse dell’artista per la filosofia, l’antropologia e il pensiero contemporaneo.
Ogni disegno e/o dipinto su carta, come le sue opere tessili, sono il risultato di tecniche altamente virtuosistiche che spesso richiedono lunghi periodi di tempo (e pazienza) per essere eseguite. Le opere nascono da esperienze personali, visioni e sensazioni che portano a immagini iconiche e riflessioni imperniate sulla simbologia femminista; ognuna è come un amuleto carico di fervore devozionale. Nel catturare il ciclo di vita della natura, D’Andrea allude al potere della memoria e all’inevitabilità dei cicli della vita. Della D’Andrea viene esposta, anche, l’installazione Attesa composta da calchi e da un cerchio in maglia di colore nero il cui filo ha il diametro pari alla sua altezza, come se dovesse avvolgerla e contenerla. L’installazione diventa un nido dove l’artista si rifugia e si sente protetta.
Giulia Nelli è un’artista che analizza la relazione di ciascun uomo con l’ambiente naturale e sociale, nella convinzione che sia necessario ricostruire i legami che, resi liquidi dai nuovi mezzi di comunicazione, necessitano di trovare nuovo senso nella vita reale. Il suo lavoro è improntato sul complesso intreccio di legami che vanno a costituire l’identità di una persona e che si sviluppano dalle relazioni con il territorio di origine e con le persone che compongono la comunità di riferimento. Ha ricercato una forma espressiva personale e drammatica, dotando le sue opere di una dimensione scultorea, attraverso rilievi e giochi di vuoti e di pieni.
Per ottenere tale effetto ha scelto come materiale principale per le sue opere i collant in poliammide ed elastan, sinonimo di eleganza, di confort e di innovazione. L’uso dei materiali tessili le consente di esaltare il ruolo del gesto e della manualità, mettendola in contatto diretto con la materia. Il tessuto dei collant viene smembrato, secondo una tecnica di rottura e di scomposizione cara all’arte contemporanea, e ricondotto all’elemento basilare, il filo, che viene lavorato per costruire nuovi equilibri e armonie. L’artista realizza per la mostra l’installazione site-specific, di dimensioni ambientali, Mossi da forze contrastanti (2022), composta da collant nero di diverse densità (den) di Elly Calze.
Maria Antonietta Scarpari realizza installazioni e disegni nei quali si fondono esperienze personali, visioni e sensazioni che danno origine spesso a lavori corali. Non ha paura di affrontare temi di ampia portata: le cui ramificazioni metafisiche e politiche del genere, si uniscono al potere dello sguardo e al corpo femminile, aprendo immaginari inediti nei quali coesistono i sogni e le dimensioni mitologiche e spirituali del mondo naturale.
Il lavoro della Scarpari, riflette una visione complessa e viscerale degli squilibri di potere contemporanei di ogni tipo. Il suo approccio estetico alla figurazione combina una morfologia radicale nella quale rientrano altre forme culturali popolari.
Bio:
Maria Elisa D’Andrea (Udine, 1973) si è laureata all’Accademia d’Arte di Venezia. Ha esposto in mostre personali e collettive; tra le quali: la Biennale Italia – Cina a Torino; INDEPENDENTS5 con la curatela di AAC Platform a Verona Art Fair nel 2014; alla Pinacoteca Moretti di San Severino Marche; alla OAC F58 Galleria Bruno lisi a Roma (2021); al Museo Civico Sant’Antonio di Cascia, nel 2015; ad una collettiva organizzata dall’Accademia di Venezia al Guggenheim di Venezia. La pubblicazione Nel Cerchio della Madre curata da AAC Platform con l’editore Narcissus presenta la sua ricerca e i documenti della mostra Nel Cerchio della Madre al Museo Civico Sant’Antonio. Nel 2013 è stata insignita del Premio Arte Laguna nella sezione Open. Nell’inverno del 2020 è stata scelta per il pop-up solo show curato da AAC Platform all’interno del progetto PurpleWindowGallery (Chicago, 2020). È tra gli artisti presentati nel volume As Brilliant As the Sun pubblicato da Vanillaedizioni.
Giulia Nelli (Legnano, 1992) si è laureata all’Accademia di Belle Arti di Brera e ha conseguito il Master IDEA in Exhibition Design al Politecnico di Milano. Ha esposto in diverse mostre in Italia e all’estero. Nel 2022 ha vinto la nona edizione del Premio Cramum a cura di Sabino Maria Frassà; ha svolto la Residenza d’artista bimestrale presso Villa Greppi e ha realizzato la mostra personale presso la Fondazione Vittorio Leonesio a cura di Mariacristina Maccarinelli e Kevin McManus. Sempre nel 2022 ha partecipato al progetto WE ARE THE FLOOD Liquid exhibition #2, a cura di Stefano Cagol presso lo Spazio Archeologico Sotterraneo di Trento. Nel 2021 ha realizzato l’installazione Il volto dell’altro, a cura di LAQ-lartquotidien e Elisabetta Mero presso il Giardino della Basilica San Celso a Milano; ha esposto nella mostra The 10th International Biennial Exhibition of Mini Textile Art “Scythia” a Ivano-Frankivs’k in Ukraine e ha vinto il Premio Città di Nova Milanese nell’ambito del 22° Premio Vittorio Viviani.
Maria Antonietta Scarpari (Foligno) ha tenuto numerose mostre personali e collettive presso musei e gallerie, tra le quali segnaliamo la collettiva a Montréal, in Canada; al LU.C.C.A. Lucca Center of Contemporary Art, a Lucca (2014); 4); allo Sport Club, di Latina (2014); alla Corte Arte Contemporanea, a Firenze (2013); alla Pinacoteca Moretti di San Severino Marche con la curatela di AAC Platform (2019); e da Durden&Ray, a Los Angeles (2018).
Camilla Boemio è una scrittrice d’arte, curatrice di ricerca la cui pratica indaga l’estetica contemporanea. Osserva il ruolo svolto dall’attivismo politico, e dalle forme di socializzazione influenzate dai media e dall’immagine in movimento; è associata all’AICA (International Art Critics) e a IKT (International). I recenti progetti curatoriali includono il ruolo di co-curatore associato di Pera + Flora + Fauna:The Story of Indigenousness and the Ownership of History, evento collaterale ufficiale alla 59°.Esposizione Internazionale d’Arte La Biennale di Venezia . Nel 2016 è stata la curatrice di Diminished Capacity, il primo padiglione nazionale della Nigeria alla XV Mostra Internazionale di Architettura La Biennale di Venezia, con il titolo Reporting from the Front; nel 2013 è stata curatrice associata di Portable Nation. Disappearance As Work in progress – Approaches to Ecological Romanticism, il padiglione nazionale delle Maldive alla 55 Esposizione Internazionale d’Arte La Biennale di Venezia, dal titolo Il Palazzo Enciclopedico. Nel 2018, ha preso parte al progetto Venice Vending Machine alla Tate Liverpool. .
Orario: Chiuso il lunedì, da martedì a domenica aperto dalle ore 17.00 / 21.00