Dopo il debutto al Festival di Borgio Verezzi, arriva nei teatri
Volevo essere Marlon Brando con Alessandro Haber
Una celebrazione del teatro e della vita,
uno spettacolo irriverente e sincero, spietato e commovente
Tratto dall’opera autobiografica di Alessandro Haber
e Mirko Capozzoli, edita da Baldini&Castoldi
Drammaturgia e regia di Giancarlo Nicoletti
DURATA 1H E 30 MINUTI
Volevo essere Marlon Brando con Alessandro Haber, drammaturgia e regia di Giancarlo Nicoletti, tratto dall’opera autobiografica dello stesso protagonista e Mirko Capozzoli edita da Baldini&Castoldi, è la nuova produzione firmata da Federica Luna Vincenti per Goldenart Production in coproduzione con Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia e con il sostegno del Ministero della Cultura – Direzione Generale Spettacolo. Dopo il debutto estivo al Festival di Borgio Verezzi, lo spettacolo – in tournée nazionale nei teatri italiani dal 7 novembre al 21 dicembre – si propone con un approccio originale e inedito come progetto trasversale e fortemente ambizioso.
Tutto comincia con una voce. Una voce che arriva da lontano… forse dal cielo, forse dalla coscienza. Una chiamata surreale e inaspettata che impone ad Alessandro Haber un conto alla rovescia: una settimana di tempo per fare ordine nella propria vita, nei propri ricordi, nei propri desideri, prima di un appuntamento inevitabile.
È da questo spunto ironico, poetico e profondamente umano che prende vita Volevo essere Marlon Brando: un racconto teatrale intenso e travolgente, a metà strada tra confessione e sogno, in cui il protagonista si mette a nudo, mescolando realtà e immaginazione, ricordi e visioni, ironia e malinconia.
È un viaggio dentro un’esistenza vissuta senza filtri né compromessi: l’infanzia tra Tel Aviv e Verona, gli amori tormentati, gli amici di sempre, le cadute e le rinascite, il mestiere dell’attore vissuto come missione e destino. Un flusso continuo in cui la risata si intreccia alla commozione, dove il dramma abbraccia la leggerezza e ogni parola nasconde una verità condivisa con chi guarda e ascolta.
Lo spettacolo si sviluppa come un mosaico teatrale fluido e imprevedibile, dove i confini tra realtà e immaginazione si sfaldano in continuazione. Storie, visioni, ricordi e invenzioni si intrecciano in una narrazione che procede come un flusso di coscienza in scena: vivo, ironico, toccante e profondamente umano. Tra apparizioni misteriose, dialoghi improvvisi e sogni a occhi aperti, ogni elemento si trasforma, si contamina, si reinventa. Un gioco di teatro-nel-teatro in cui tutto può accadere: il palcoscenico diventa uno spazio mentale, affettivo, emotivo in cui lo spettatore è chiamato a entrare, riconoscersi, lasciarsi attraversare.
Volevo essere Marlon Brando è una celebrazione del teatro e della vita, uno spettacolo che sa far sorridere, pensare, commuovere. Giancarlo Nicoletti firma una regia che esalta il carisma unico di Alessandro Haber, costruendogli attorno un racconto su misura: autentico, viscerale, a tratti spiazzante e senza filtri, ma sempre sincero. Un intreccio teatrale che non ha paura di osare, dove la parola si intreccia alla musica, la confessione al gioco scenico, la memoria al desiderio. Il risultato è uno spettacolo libero e indomabile, proprio come il suo protagonista: un attore che si mette in gioco fino in fondo, senza schermi né protezioni in un viaggio teatrale che è anche un atto d’amore per l’arte, per la vita e per il pubblico. Il finale? Non è una risposta. È un punto di domanda lasciato aperto, come un sipario che si rifiuta di chiudersi del tutto.
Lo spettacolo scaturisce dal lavoro di una compagnia meticolosamente orchestrata – la compongono oltre ad Alessandro Haber, Francesco Godina, Brunella Platania e Giovanni Schiavo e da uno stimolante intrecciarsi di dimensioni e linguaggi scenici. Le scene sono di Alessandro Chiti, il disegno delle luci è affidato a Antonio Molinaro mentre le musiche originali sono composte dal duo Oragravity. Produzione esecutiva di Daniela Piccolo, organizzazione generale di Valentina Taddei, responsabile di produzione Antonella Lepore.














