A Centrale Preneste Teatro a Roma (Via Alberto da Giussano, 58) prosegue la rassegna di spettacoli dal vivo, danza, musica e teatro YOU. The YOUng city – I GRANDI RACCONTI organizzata da Ruotalibera e con la direzione artistica di Tiziana Lucattini.
Il fine settimana si apre venerdì 27 settembre alle 21.00 con due eventi in formula del Double Bill: lo spettacolo concerto “Like a Lily/Come un Giglio”, una co-produzione Teatret Om (Danimarca) e Ekathara Kalari (India) e “I Coralli della memoria” una co-produzione Teatret Om (Danimarca) e Vindenes Bro-Il Ponte Dei Venti, entrambi con la regia di Iben Nagel Rasmussen. “Like a Lily” è con Parvathy Baul (IN), Sandra Pasini (DK/IT). Canti dalla tradizione Baul (India), canzoni folkloristiche e popolari italiane e canti composti da Sandra Pasini. I testi sono di Iben Nagel Rasmussen, Sandra Pasini, Parvathy Baul, Amaranto Osorio. Consulente musicale è Roberto Diana e consulente della drammaturgia Francesca Romana Rietti. L’arazzo è di Alok Som, i ricami dei costumi sono di Bandana Lohar, i costumi di Antonella Diana, gli oggetti di scena sono curati da Antonella Diana e Frederik Gravgaard. Due tessitrici di sogni stanno per finire un arazzo, mentre aspettano la nascita di una nuova vita. Durante la tessitura cantano le difficoltà della vita, le sue gioie e i suoi dolori. Ne emerge un universo sonoro, un tappeto volante di canti. Quando l’ultimo filo dell’arazzo viene reciso, una nuova vita è tra noi. Come un Giglio è una fusione unica di due culture. Uno spazio dove canti, colori, azioni, danze e narrazioni, creano un’esperienza viva. I canti spirituali indiani si intrecciano con i canti popolari italiani, tessendo e fondendo tradizioni. La scelta dei canti di questo spettacolo concerto è stata ispirata dai Nava Rasa (Le Nove Emozioni) della tradizione indiana. A questa prima parte segue “I Coralli della memoria” “con la regia, la scenografia e l’interpretazione di Iben Nagel Rasmussen. I costumi di Antonella Diana, Lena Bjerregaard e Iben Nagel Rasmussen, la luce di Maximiliano Bini, la maschera afro di Fabio Butera e il testo di Iben Nagel Rasmussen, Vincent Gaeta, Jalal ad-Din Rumi, con l’accompagnamento di canti tradizionali elaborati. Iben Nagel Rasmussen introduce così il suo lavoro: “L’ultimo spettacolo con l’ensemble storico dell’Odin Teatret: Tebe nel tempo della febbre Gialla ha avuto per varie ragioni una vita breve. Tra i personaggi dell’antica Grecia rappresentati dagli attori, il mio carattere era il fantasma di Edipo. Vagando cieco nel mondo delle tenebre sveglia i cadaveri che riprendono a combattere, amare, discutere e intrigare. Ero triste a dover lasciare lo spettacolo e la figura del fantasma nella sua infanzia. Ma da sola. Che fare? Avvicinandomi agli 80 anni forse potevo anche fermarmi qui come attrice. Ma dal silenzio profondo dentro di me, ho cominciato a sentire un sussurro ed un mormorio. Erano voci che si stavano opponendo: Non sei sola ci siamo anche noi! E figure del mio passato nel teatro si sono messe in fila. Erano tanti. Volevano uscire, aiutare, accompagnarmi attraverso il paesaggio sfocato dove stavano dormendo. Mi hanno convinto a continuare, ma non c’era posto per tutti. Ho dovuto scegliere. Alcuni erano già troppo stanchi e usati in altri spettacoli e contesti. A poco a poco sono apparsi quelli quasi nascosti, e si sono rivelati – come coralli della mia memoria”.
Sabato 28 settembre alle 21.00 in scena “Il mio nome è Bohumil”, l’originale, appassionante e surreale spettacolo di Jacob Olesen, Giovanna Mori, Francesco di Branco tratto dal best seller “Ho servito il re d’Inghilterra” di Bohumil Hrabal con Jacob Olesen e la regia di Giovanna Mori. La consulenza artistica è di Giovanni Calò, Leone Pompucci, Ted Keijser e quella musicale di Paolo Rossi. Luci e fonica di Carlo Oriani Ambrosini. In scena a Centrale Preneste Teatro la “piccola storia” di un cameriere di bassa statura si intreccia con la “grande storia” degli anni cruciali del Novecento: dall’occupazione nazista di Praga fino alla caduta del regime hitleriano. Il protagonista, che tiene la testa alta sperando che il collo gli si allunghi, rivive nel corpo dell’attore danese Jacob Olesen che con leggerezza e maestria incarna anche tutti gli altri personaggi del romanzo: commessi viaggiatori, prostitute, soldati, maître di hotel e poi vittorie, sconfitte, soldi, miseria, dolore e felicità. In un presente dove coraggio, speranza e leggerezza sembrano mancare, le vite di questi involontari protagonisti della storia diventano testimonianze importanti da raccontare e da ascoltare. Lo spettacolo, diretto da Giovanna Mori, è anche un omaggio a Bohumil Hrabal, il grande scrittore ceco capace di cogliere il lato surreale della vita con un linguaggio visionario e semplice e di regalarci personaggi indimenticabili.
Tutti gli eventi sono a ingresso libero con prenotazione consigliata on line su https://centraleprenesteteatro.it/calendario-eventi/ oppure ingresso diretto il giorno dello spettacolo – per le serali dalle h 20.30 e per le pomeridiane dalle h 16.00 – previa disponibilità dei posti.
Il progetto è realizzato con il sostegno del Ministero della Cultura – Direzione Generale Spettacolo ed è vincitore dell’Avviso Pubblico Lo spettacolo dal vivo fuori dal Centro – Anno 2024 promosso da Roma Capitale – Dipartimento Attività Culturali