Alatri è una delle città principali della Ciociaria e la terza della provincia per popolazione; è l’antica Aletrium, che fu uno dei centri principali del popolo italico degli Ernici. Nota soprattutto per l’acropoli preromana cinta da mura megalitiche, tuttora ben conservata, della quale risalta per imponenza la Porta Maggiore, possiede inoltre un significativo patrimonio di monumenti di notevole interesse architettonico e artistico, quali la chiesa collegiata romanico-gotica di Santa Maria Maggiore, la basilica concattedrale di San Paolo, le chiese di San Francesco e San Silvestro, il protocenobio di San Sebastiano, le ottocentesche fontane monumentali, il palazzo Gottifredo e il palazzo Conti-Gentili ornato da una grande meridiana murale.
La città di Alatri sorge su una collina bigemina nel cuore della Ciociaria, alle pendici dei Monti Ernici che costituiscono il confine naturale del Lazio con l’Abruzzo.
Il vasto territorio alatrense, pianeggiante a sud e montuoso o collinoso per la parte restante, comprende anche l’isola amministrativa di Pratelle, compresa tra il comune di Collepardo e quello abruzzese di Morino, dove si registra l’altitudine massima di 2.064 m s.l.m. (Monte Passeggio); da qui degrada fino al minimo di 175 m della piana di Tecchiena, comprendendo nella sua estensione gran parte del bacino del fiume Cosa, affluente del Sacco che scorre ad est del centro cittadino in direzione nord-sud.
Secondo la Carta Geologica d’Italia redatta dal Servizio Geologico d’Italia il territorio alatrense è composto in gran parte da suoli di “calcari granulari bianco-giallastri con grosse rudiste caratteristiche del Senoniano”: inoltre, alcune zone sono formate da calcari giallastri forse appartenenti al Miocene inferiore ed arenarie argillose o calcarifere e talora gessifere. Le aree più basse del territorio, come la valle del torrente Cavariccio, sono formate da tufi vulcanici (pozzolana e peperino). Parallelamente al corso del torrente Cavariccio passa una frattura visibile nel terreno.
L’attuale nome di Alatri (testimoniato in greco antico nella forma Αλέτριον) deriva dal nome latino Aletrium (talora italianizzato in Aletrio[7]), trasformato in Alatrium nella pronuncia popolare (Plauto e Liber coloniarum) e che, tramite il locativo, ha dato come esito il toponimo moderno[8]. Non si conosce la forma del toponimo in uso in epoca preromana e tantomeno un suo eventuale significato, ma le sue origini sono probabilmente erniche o ernico-etrusche.
Un’etimologia popolare si richiama allo raffigurazione sullo stemma cittadino — che tuttavia è storicamente documentato solo dagli inizi del XII secolo (stemma del cardinal Ugone da Alatri) — della Torre alata o Alata Turris, che, per contrazione, sarebbe divenuta Ala(ta)t(ur)ri(s).
Monumenti e luoghi d’interesse
- Acropoli
- Basilica concattedrale di San Paolo
- Il miracolo dell’ostia incarnata
- Mura Ciclopiche
- Collegiata di Santa Maria Maggiore
- Chiesa di San Francesco
- Chiesa di Santo Stefano e monastero dell’Annunziata
- Chiesa di San Silvestro
- Chiesa degli Scolopi
- Palazzo Conti-Gentili
- Palazzo Gottifredo
- Palazzo Grappelli
- Palazzo Amore e Stampa
- Fontana Pia
- Fontana Antonini
- Fontana di Porta San Pietro
- Scavi archeologici presso Monte Lungo