La NASA ha previsto che lunedì 2 novembre un asteroide potrebbe colpire la Terra.
L’oggetto celeste noto come 2018VP1 dovrebbe avvicinarsi alla Terra il 2 novembre con una una probabilità dello 0,41% di colpire il pianeta, circa una su 240 in base ai calcoli della NASA, inoltre il sasso spaziale è talmente piccolo (un diametro di circa 2 metri) che nel caso in cui dovesse davvero impattare sulla Terra verrebbe quasi completamente (o del tutto) disintegrato a contatto con l’atmosfera terrestre.
2018VP1 non è una sorpresa per gli scienziati. Come suggerisce il nome, è stato scoperto nel 2018 mentre si trovava a circa 450.000 chilometri dalla Terra, ha un periodo orbitale di due anni, e attualmente sta tornando indietro verso di noi, e dovrebbe passare a circa 5.000 Km dalla Terra, davvero vicino in termini spaziali!
È incluso lista di rischio della NASA e dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) poiché la sua orbita incrocia quella della Terra, tuttavia non è classificato tra gli oggetto potenzialmente pericolosi (PHO/PHA, Potentially Hazardous Object/Asteroid). Tali oggetti, infatti, oltre a dover passare molto vicini – come effettivamente farà 2018VP1 – devono avere un diametro di almeno 150 metri, e sono dunque potenzialmente in grado di determinare catastrofi a livello locale, se non regionale o addirittura oltre.
L’asteroide che ha ucciso i dinosauri era ad almeno 10 chilometri (6 miglia) di diametro all’impatto, dopo aver perso parte del suo volume nella sua discesa.
Tutti ricordiamo la “meteora di Celjabinsk” che nel 2013 provocò un migliaio di feriti. L’oggetto, con un diametro stimato di 15 metri e una massa di 10mila tonnellate, esplose nell’alta atmosfera e produsse un meteorite di ben 570 chilogrammi ritrovato in un lago. I numerosi feriti furono provocati dall’onda d’urto che ruppe i vetri delle finestre in un’area particolarmente estesa.
L’incidente del 2013 è stato decisamente meno grave del cosiddetto “evento di Tunguska” del 1908, provocato da un asteroide con un diametro compreso tra i 30 e i 60 metri che distrusse decine di milioni di alberi in una foresta siberiana. Si è trattato dell’impatto più serio avvenuto in tempi recenti.