Sabato 10 settembre, nelle sale di Castello Baglioni a Graffignano (VT), parte la XXVI edizione di Quartieri dell’Arte, il festival ideato e diretto da Gian Maria Cervo dedicato alla nuova drammaturgia e alla collaborazione tra autori teatrali affermati ed emergenti provenienti da diversi paesi.
Il programma comincia con la “La guerra dei Teatri”, “un ciclo di riscritture” – spiega il direttore artistico – “che si rifà alla disputa elisabettiana che vide coinvolti i giganti della commedia cinque-seicentesca inglese e che forse coinvolse anche William Shakespeare. La disputa raccolse tantissimo dalle suggestioni culturali, dagli stimoli e perfino dai vocaboli di alcune delle figure che animarono il dibattito religioso rinascimentale che ebbe in Viterbo uno dei suoi punti focali. La riscrittura della disputa, messa in atto da drammaturghi e autori di varie generazioni (il più giovane poco più che diciottenne, quello senior avendo da poco superato i 60 anni) risuona con una serie di spettacoli esemplari delle pratiche del teatro contemporaneo, dall’installazione teatrale alla riscrittura informata, dal teatro-documentario alle drammaturgie che confinano col performativo.”
L’opera di overture che dà il titolo al ciclo è un testo dello stesso Gian Maria Cervo, con contributi di Francesca Olivi, di Antonio Piccolo (autore della traduzione dell’Amleto in napoletano citata nel testo) e del giovane rapper Dado, per la regia di Flavio Albanese. La maratona va avanti fino a mezzanotte con alcuni agili allestimenti legati al tema: la riscrittura del “Satiromastix di Dekker firmata da Simone Corso con la regia di Marinella Anaclerio; “What You Will” di Francesco Salerno, una rivisitazione del testo di John Marston con Matteo Bertolotti e Andrea Palermo, per la regia di Marco Bellocchio;ispirati a Ben Jonsonsaranno“Cynthia’s Laundry” di Roberto Cavosi, diretto da Riccardo Festa con l’interpretazione di Anna Paola Vellaccio, e “Il Poetastro”, testo di Gian Maria Cervo con Michele Altamura e Gabriele Palocà, che saranno anche registi e protagonisti della pièce. Gli eventi saranno realizzati con la collaborazione dell’Accademia di Belle Arti di Roma, coordinati dai responsabili del Comitato Artistico, Victor Albano e Irene de Sanctis. Dopo il debutto del 10 settembre a Graffignano, la maratona sarà replicata allo spazio Unindustria di Viterbo domenica 11 e lunedì 12.
A chiudere la prima giornata sarà la pièce tra cinema e performance di Laura Ugolini, “Dystopia”, dove la fantasia di una ragazzina diventa il parco giochi di una banda di giovani donne pronte ad assemblare, un arto alla volta, l’uomo perfetto. Mentre la seconda giornata (domenica 11 settembre) si aprirà (ore 17.30) con il ritorno a Viterbo della mitica Fura dels Baus. Gli spettatori saranno protagonisti assoluti di un nuovo evento proposto da Pep Gatell, nato solo in digitale e proposto per la prima volta in live a Quartieri dell’Arte: “La tempestad en la casa”. Ispirata alla Tempesta di Shakespeare la performance è pensata in forma ibrida e interattiva. Guidati in presenza dallo stesso Gatell, gli spettatori diventeranno protagonisti, interagendo con gli attori in video grazie all’app Kalliope – creata appositamente per i “fureri” – e usando elementi di attrezzeria messi a disposizione dal festival o portati da casa, su precisa indicazione via social del regista. La maratona. Le perfomance dell’11 settembre si chiuderanno con un evento ideato e diretto da Riccardo che dà voce ai reali venti di guerra che attraversano l’Europa, “Gogol era ucraino”: un’iniziativa per la pace che coinvolgerà, insieme agli artisti italiani, alcuni degli attori esuli dalla Russia ospitatai dallo Steps Theatre di New York e artisti ucraini rifugiati in Polonia, collegati via Zoom con un palcoscenico italiano.
Dal 15 al 29 settembre sarà ospitata nei suggestivi locali di Viterbo Sotterranea un’installazione speciale nata dalla collaborazione tra Quartieri dell’Arte e CSS Udine, creata da Mario Martone a partire dal testo teatrale del drammaturgo franco-maghrebino Bernard Marie Koltès, “Nella solitudine dei campi di cotone”. È un’installazione sonora e abitabile in forma di labirinto abitabile da due spettatori per volta, riallestita per l’occasione da Fabrizio Arcuri, con un intervento di Teho Teardo per il paesaggio sonoro. Nel suo attraversamento echeggia il racconto di uno dei testi più perturbanti di Koltès, con le voci inconfondibili di Claudio Amendola e Carlo Cecchi, per un formidabile incontro con l’Altro.
Il Festival continua fino al 7 novembre con un cartellone ibrido che va da Shakespeare e Koltès alle ultime tendenze creative, tra arte digitale e rap, con quattordici titoli in programma per un totale di settanta eventi.
BIGLIETTI: €10/€5
INFO E PRENOTAZIONI: ufficiostampaquartieridellarte@gmail.com – www.quartieridellarte.it